Settantesima. 407 ne in dubiun revocare poffe , a ma pare, che quel fio Formularlo fappia ed abbia ¡1 gullo non già dell’Vili, ma sì bene del Secolo XI. Chi poi ilefe quel Privilegio di Papa Zaccheria, potè agevolmente adattargli Note Cronologiche prefe altronde, e valerli di quelle della Bolla del fud-detto Pontefice, e confermatrice dell’ifìituzione dell’ Arcivefcovato di Magonza, fé pure le medeiime Note non fieno anch’effe fuppofitizie intorno la qual cola potete leggere il Pagi allo ileffo Anno 751. numero 8. e 9. Ma e chi ci ailicura , che fìnto effer non poffa il Privilegio del Re Pippino , mancante di Data, che ferve a corroborare la menrovata. B >lla del Pontefice Zaccheria ? Nel Tomo VI. de gli Atti de 1 Santi di Miggio il chiariffimo Padre Henfchenio pubblicò la Vita di Santo Adhel-mo Schireburnefe, fcritra da un Monaco M;ilmesburiefe verfo il fine del Secolo XI. o nel principio del feguente XII. Circa l’Anno 700. fiorì nell’Inghilterra o Bretagna Santo Adhelmo, e impetrò da Papa Sergio edi-cl/m furimi Patris aucloritate Jancitum , quatenus Monafleria , qua Deo annuente Jolicita mente gubernabat, ab omni Saculari fervido reJderet abjoluiay Epifeoporumque cathedrts , jufjis , & Synodis . Et fi quando al!quo Ordine Ecclej Gàfiico , vel edam indigerent Presbytero, a quocumque velieri , illuni facerent ordinari , Caiholico tamen exifitnte Epifcopo . Si autem religiojum Aibatem obire condngeret, & ad alterius eleclionem ventum ejfet, illum, quent religiofa Congregano fervorum Dei eligeret omnium communi confido , Aunc e vefl gio promovendum. Non (i può negare che quefte parole efprimono il coftume o l’ufanza del Secolo XI. Delìderate voi per avventura altri efempli di Diplomi dubbiofi o fpurii di quella forta ? Li troverete nelle floriche difefe a favor del Conrigio per la cenfura del Diploma Lin-daviefe , dove merci non poche di tal fatta fi veggono raccolte . Ma più di quello che abbifogna , fi flende il mio ragionamento . Se taluno chiedeile , perchè alcuni antichiflimi e chiariffimi Moniflerj non bifognofi per modo alcuno di foflenere e difendere la decorofa lor dignità con finzioni, fabbncaffero affai più tardi Privilegj arrpliifimi, come fe foffero flati ferirti ne’tempi più rimoti : penfi feco fleffo di grazia , quali fieno i coftumi della debolezza e cupidigia umana. Uomini non mancarono in ogni tempo, i quali non contenti dello fplendore della fortuna prefente, e della vera antichità e nobiltà loro, amarono ancora le favole ed ìmpoflu-re, per dare ad inrendere ad altri , o a sè medefimi, che diiìomiglian-te non fu la magnificenza della propria dignità moltiffimi Secoli prima. Sanno molto bene gli Eruditi , quante fandonie fi raccontano intorno le origini delle Città, delle Chiefe, delle Famiglie nobili, e per fino de gli Ordini Religiofi . Aggiugnete , che alcuna volta nacquero difpute e contratti di libertà o di fuggezione de’Moniflerj fra i Vefcovi e gli Abbati, e per foppnmere sì fatte controverse {limarono alcuni che non disdicef-fe il fabbricare Carte e documenti fìttizj, o il riceverne da altri, colle C c 4 quali