4°o Dissertazione nihìlom'inus ex feìpfis fccundum fucs r.ormam profiefilonis licentìam Abb&'em jemper creandi . Decermmus edam, ut fi aliquts Succejforum nojiro um ( quod minime credimus') aliquid ab ipja Cortgrecjatione, vel quamlbet inquie udì-nem fucere ipfi temptaverit, quicqutd ab hac die ipfi loco &c. Così pure dopo le parole idejl campimi s'ha da inferire anche quell’ altre : Malefi, & tabernacitla cum torculari , & Sablonaria cum Majfanis & Famili a , & o -mnia ficut Fajjalius nofier Liuthfircàus ufque nunc in beneficio habuu. Et Mo-nafierium jancli Martini , quod e fi in Vico , qui dtcitur Tabulas &c. Il Cen-fo annuo di una Libra di argento da pagarli dovette forfè fembrar cofa aliena dal coftume de’ noiln tempi, e perciò lalciata tu nella penna dall’ Ughelli . Angelberto però Arcivefcovo di Milano ce ne confervò la memoria , e mentovò 1’ onere cenfuale fuddetto in un fuo decreto Snodale dell’842. comunicatomi dal Giurisconfulto Giulio Galleardi Bresciano. Con quella Carta, da me prodotta, l’accennato Arcivefcovo e i Vefcovi fuoi Comprovinciali confermarono l’immunità al Momilero de’ Santi Fauflino e Giovita , fabbricato già dal Vefcovo Ramberto . Ed ecco , che 1 Vefcovi affinchè le ìilituzioni loro avellerò {labilità e durevolezza ne’pofteri , ne proccurarono la conferma dal Metropolitano e da’ iuoi Comprovinciali, a i »quali doveano render ragione i SucceiTori, o-gniqualvolta aveflero contravenuto alla difpolìzione de’ Vefcovi antecef-fori. Quel decreto fu poi fottofcritto da Hagamo Vefcovo di Bergamo, appellato Hagamone dall’ Ughelli , da Pancoaròo Prelato di Cremona , da Ercamberto ch’io credo Vefcovo di Lodi, dall’Ughelli fotto nome di Eriberto nominato, da Verendario Vefcovo di Coira, e da Ermenfredo e IValferido , i cui Vefcovati non so indovinare. In oltre ho io prodotto un’ altra pergamena, elidente nell’ Archivio de’ Ciftercienii di Sant’ Ambrolìo in Milano , la quale fempre più ferve a farci conofcere , come e quanto gravemente foflero da 1 Vefcovi mole-ilari i Monaci, collretti perciò a ricercare il patrocinio di perfonaggi potenti, che li difendettero . In eiTa voi leggerete un placito e giudicato renuto in Milano nell’874. alla prefenza dell’Arci vefcovo Arfperto , del Conte Bofo , amendue Meiìì di Lodovico II. Imperadore , i quali favorevolmente fentcnziarono per l’Abbate Pietro del Momltero di Sant’Am-brolio nella lite da lui agitata contro Ehberto Vefcovo di Como, che avea ingiullamente efercitata la g urisdizione in alcune Chiefe di Campigliene e di Travenna, fottopclte al mentovato Monilteró . Qui potrete eziandio oiTervare non folo le ingiurie e diihirbi recati a que’Menaci dalla gente e da i dipendenti del Vefcovo Ehberto fuddetto, cui I’ U-ghelli diede il nome di Egilberto, ma anche la licenza , che coloro fi prendevano di pegnorare gli ilelli Monaci : coilume e libertà , che non facilmente vien fotto l’occhio in altre Carte Somiglianti. Ed ecco il perchè i fondatori de’Monilìerj, e i Monaci ricercavano la protezione della Sede