[I9-V-I9] Orlando ammalato 575 piuto, a quanto sembra, senza avvertire Orlando che ha detto ai suoi colleghi del Consiglio Supremo di non saperne niente. Inde irae, e formidabili ire. Ieri i tre hanno consegnato ad Orlando una nota informativa, che è una protesta scritta, alla quale bisogna rispondere. Si è dato buon gioco ai nostri avversarli e specialmente a Veni-zelos. E dire che Venizelos mandò Coromillas da me il giorno 25 aprile per intendersi con Sonnino, e che Son-nino rifiutò di riceverlo! Orlando si sente circondato da inaudite difficoltà nella discussione di ognuno dei nostri capitali interessi. Fiume, la Dalmazia, le isole, l’Asia Minore, il Dodecaneso, Costantinopoli, le colonie, la flotta mercantile adriatica, l’unione doganale fra i paesi successori dell’Austria. Dovunque un ostacolo o un’insidia. Sono invitato a colazione da Clémentel in una sua modesta villetta sul Cours de la Reine a Versailles. Che brav’uomo quel Clémentel; e che buon amico! Egli vede le mie sofferenze morali e dopo colazione spende due ore per riconfortarmi, assicurandomi che tutto finirà bene. Poi mi porta in automobile all’ippodromo di Auteuil, ove assistiamo a una grande corsa con ostacoli. C’è tutta Parigi elegante; la splendida giornata primaverile, lo spettacolo di tante eleganze e di tanta vita gioconda mi risollevano il morale. Alle 20 ha luogo all’Hòtel Continental un grande banchetto offerto dalla delegazione britannica presso il Consiglio Supremo economico. È presieduto da Sir Robert Cecil e sono presenti tutte le Nazioni che fanno parte del Consiglio. Niente di politico; molta cordialità fra tutti. Prima di scioglierci si stabilisce che la delegazione economica italiana renderà la cortesia al più presto; poi la renderà la delegazione francese. 19 Maggio. Scendo da Orlando e mi dicono che è a letto ammalato. Mi annunciano e mi riceve ugualmente. Ha forti disturbi