ClNQUÀNTESIMAOTTAVA: 19$ Due motivi fpezmlmente incitavano i Popoli profetanti la Religione di Crifto all’amore de’Santi, e a procacciarli il loro patrocinio: cioè primieramente la fperanza di ottenere per mezzo d’effi de i benefizj fpi-rituali e temporali ; e fecondariamente il defiderio della lode , dirò anche dell’.utilità. Quanto al primo , da che reilava perfuafo il Popolo dell’ approvazione de’ Vefcovi e della Chiefa , che alcuno o Uomo o Donna avea battuta la via della fantità interra, e ricevuto ch’era nelle beate fedi del Paradifo, molto poteva prelTo Dio: torto fi eccitava 1’ affetto e la fiducia della gente verfo di lui, e vie piò. fe la fama di molti Miracoli e guarigioni illuflrava la di lui Vita, o pure la fua Morte . A mifura di quella fama più e meno fi raccomandavano le perfone pie alla di lui interceffiooe . E perciocché quelli prodigi e cure d’infermi per lo più non altrove fi facevano, che a i Sepolcri de’ medefimi Santi , o dove fi efponevano le loro facre Reliquie al culto pubblico: quindi forgeva un altro defiderio di aver predò di sè uno o più Corpi di Santi -, e qualora ciò non riufeiva, almeno fe ne proccurava con incredibile iludio qualche Reliquia. Riputava fua infigne gloria qualfivoglia Città, ed ogni Bafilica, o Collegio di Religiofi, di poter acquiilare sì pre-ziofi e falutiferi pegni -, e l’abbondarne fi contava per una fomma felicità . Particolarmente poi fi pregiava , e credeva sè ben fortunata quella Chiefa , a cui toccava il Corpo di qualche celebre Servo di Dio, e di poffederne il Sepolcro , e maffimamente fe egli fi dillingueva colla gran copia de i Miracoli. Imperciocché allora da ogni parte per divozione , o pure per ifperanza di ricuperare la fanità , colà concorrevano i Popoli a gara , e gii ileffi più lontani paefi fomminiilravano divote Proceffioni di Pellegrini . A quella Città poi sì fortunata , o Moniilero , o Bafilica , che confervava sì preziofo teforo, fi accrefceva fommamen-te la gloria , erano contribuiti copiofi doni ed oblazioni, e fempre più fi moltiplicavano tanto i pubblici che i privati vantaggi. Ali’ incontro quel Popolo, che non avea avuta la fortuna di produrre qualche celebre Santo, odi poffederne almeno il Sepolcro, o di averne tratto alcuno da lontane parti, s’immaginava d’eltere privo di gloria , e che infelice fofle la condizione fua. Tali erano le opinioni de’noilri Maggiori, i configli, i defiderj -, e forfè poco div.erfi fono quei de’tempi noilri: fe non ciie quello pio ardore ne’Secoli barbarici fi lafciava trafportare a varie sregolatezze ed eccelli non approvati dalla foda Pietà della Chiefa di ■Oio, che additerò fra poco, e a’quali finalmente le Leggi Ecclefiaili-che, e la prudenza de gli ultimi precedenti Secoli han pollo fine , o almen freno, con lode de’ Romani Pontefici, e di tutta la Chiefa Cat-tonca . Pertanto anche nello ileffo Secolo Quarto dell’Era Criiliana c’in-isgna la Storia Ecclefiailica , con quanta celebrità i Popoli folennizzaf- N 2 * fero