Sessantesima. me già avvertii . E di là pofcia forfero in Italia e Francia certi vocaboli difoneili e infami per la corruzion di quel nome. Matteo Paris nella Storia Anglicana all’Anno 1236. fcrive: Circa dies illos invalide Hczreti-ca praviias eorum , qui vul^ariter dicuntur Paterini & Bugares ( cioè Bul-gares ) in pardbus 7ransalpinis. Non erano gli ilelfi gli errori di tutti , quantunque cìafcuno profeifalTe i principali delirj di Manete . Ufcirono anche fuori i Pcffjgim, i Giofeffini ì 1 Poveri di Lione, ed altri rami di quello Il elfo veierioi’o Albero ne’tempi medeiìmi. Con grande ftudio tenevano felle/li, e la lor dottrina in occulto, e comunicando pubblicamente co i Cattolici, di nafcoilo poi nelle cafe fi radunavano. Perchè pareva al Romano Pontefice, che i Magiftrati Secolari, e non pochi de i Vefcovi fi mollraifero troppo pign e freddi in purgare i lor campi da quella fempre p u c refe ente gramigna: allora fu , che con lodevole ze- lo intuirono perla prima volta gl ' Lnquifitori deli’’ Eretica pravità , a’ quali fu conferita un’ampia pedeftà, e l’uio di quella fpinfe pofcia il furore de gli Eretici a levar di vita Pietro dell’Ordine de’Predicatori, uomo Santo , che fu poi aggregato fra 1 Martiri. Ma nè pure tanto zelo de i Pontefici, e la vigilanza de gl’Inquifitori potè impedire, che non p^flaiTe in Italia anche 1’Erefia de.’Fraticelli, formata dalle precedenti fui fine de! medefimo Secolo XIII. Truovafi deferitta quella fporchiifima Setta da varj antichi Scrittori , ed ultimamente dal Bernini nel Tomo III. della Storia delle Erefie . La maggior parte de gli Autori Milane!! riferifeono a quella Setta i delirj delia Gugltelmina, la quale circa i me-defimi tempi, dopo avere infettati non pochi di quel Popolo, fi guadagnò fama di fantirà prelTo la ilolta plebe , talmente che dopo morte tenuta fu per Santa, e da’fuoi feguaci empiamente era onorata per tale , M a non s’ ha a confondere la Setta fantailica di Gugltelmina co i Fraticelli . E perciocché poca conofcenza di quella famofa Femmina hanno avuto gli Scrittori della Storia, ed io ho potuto leggere nella celebre Biblioteca Ambrofiana il ProceiTo autentico d’eiTa , formato 1’Anno 1300. e la Storia de’i’uoi errori, compilata dal Puricelli, e fcritta a penna: non rincrefcerà a i Lettori di riceverne da me una breve contezza, meritando ben ella di paffare a i poderi, acciocché niuno fi laici giuntare da i fogni ed inganni delle donnicciuole in avvenire . De gii antichi Scrittori quelfolo, che il Rinaldi cita ne gli Annali Ec-clefiailici all’Anno 1301. e che fembra parlare di quella Femmina , è T Autore degli Annali di Colmar, pubblicati dall’ Urltifio, o fia il Continuatore ignoto . Così egli fcrive : Prcecedei^ti Anno venit de Anglia virgo decora valle , pariterque facunda , dteens , Spiritum Sanclurn incarnatimi in redemdonem Mulierum. Et baptaravit Mulieres in nomine Pams , & Filli, & Sui. Quce mortua ducla fiat in Medtolanum, & cremata : cujus cinerei Frattr Johannes de Viffemburc fe vidiffe referebat • Seintefe queito Scritto*- re di