516 Colloqui Imperiali-Lloyil George e Cellere-Wilson [3.V.19] come alleata. Lloyd George potrà ottenere che Fiume sia dichiarata città libera. Sostiene che tale è l’unica soluzione e che essa è accettabile per l’Italia. Il colloquio Wilson-Cellere è stato penosissimo. Wilson riversa su di noi tutte le colpe, enumera tutti i capi d’accusa possibili contro i nostri negoziatori. Negativo su tutti i punti, ci si dimostra più ostile che mai. Le conclusioni che noi necessariamente traiamo dal passo dei tre ambasciatori sono le seguenti: Peggioramento grave della situazione anche rispetto ai giorni appena trascorsi. Blocco perfetto dei tre contro l’Italia. Essi hanno parlato lo stesso linguaggio, hanno formulato le stesse minacce. Il Governo italiano ha davanti a sé una dolorosa alternativa: o tornare immediatamente, intanto che i tre capi della conferenza ammettono ancora la possibilità di un ritorno, e della conseguente rimessa in pristino del trattato nei riguardi dell'Italia; intanto che la minaccia e la costrizione sono sconosciute al pubblico e note solo a una ristretta cerchia di persone; — o rompere definitivamente con la conferenza. Il ritorno in queste condizioni si risolverà indubbiamente in una umiliazione personale degli uomini della delegazione italiana; forse anche nella caduta dell’attuale ministero. Ma se sapremo riparare agli errori commessi a Roma, sotto l’influenza di ambienti e di circostanze che ci sono scarsamente noti, se sapremo manovrare con tatto, con equità, con forza, tutto si risolverà forse in una ferita di amor proprio. In caso estremo, potremo rivolgerci a un gran medico, il tempo. Il ritiro definitivo porterebbe con assoluta certezza a una immediata, violentissima battaglia diplomatica col-l’Associato e cogli Alleati, e alla rottura dell’alleanza. Orlando, che ha assicurato il Parlamento e il Paese dei suoi ottimi rapporti, della sua amicizia con Clemenceau e con