Sessantesimasesta; 3 37 un Capitolare di Arichis Principe di Benevento nel Secolo Vili, che il legge nella Par. I. del Tomo II. Rer. hai. dove egli defcrive le femmine , qua defunclis viris habitum Sanciimonialium in fecreto domi fufcipiunt , ne vim nuptialem perpeùantur. Polcia aggiugne, che quefte deliSts ( o fia de-liciis ) ejfiuunt, comefationibus fitident, potibus vineis ingurgitantur, lava-era frequentane &c. Si quando in plateas proceffurce funt, facies pohunt, ma-nus candidant , incendunt libidinem , ut vifentibus incendia, mfceant. Scepe e-tiam formofos videre , atque videri impudentius appetunt. Et ut breviter di-cam , ad omnem lafciviam volupiatemque animi frena relaxant &c. adeo ut non folum unius , fed , quod dictu nefas efi , plurìmorum profiìtutiombus clan-culo fuifiernantur-, & nifi venter intumuerit , non facile comprobatur. Però ef-fo Principe ordina , che provato il fallo di quelle fcapellrate , fieno con-dennate a pagare Guidrigild fuum in Palatium , e cacciate in Moniftero. Ma non mancarono anche Monache Clauftrali, che fi lafciavano traf-portare dalla concupifcenza ad eceeffi . Anzi fi truovarono talvolta Mo-niilerj , nella famiglia de’quali avea prefo tal piede la dilìolutezza, che fu neceiTario il cacciar le donne, e dare il facro Luogo a i Monaci profetanti la Monadica difciplina , e 1’efemplarità de’coftumi . Abbiam parlato in aiTaifiimi luoghi dell’infigne Moniftero di San. Siilo di Piacenza, abitato da facre Vergini. Convien credere, che quefte fi follerò rilaffate ad eccello , perciocché per cura della celebre Contella Matilda ne furono cacciate, e in lor vece ivi podi i Monaci Benedettini , i qua- li ne han confervato Tempre il poffelTo . Ho io pubblicato uno Strumento dell’Anno 1003. in cui fi legge, che i Patroni del Moniftero dì San Salvatore , fituato nel Contado di Siena , confegnano a i Monaci quel fiero Luogo, quod ibidem fuit Monafterio Puellartim. A quefte fi può credere tolto quel Moniftero a cagion della loro sregolatezza , inferendoli ciò dalla minaccia fatta a gli fteflì Monaci colle feguemi parole . Sed volumus , ut ipfi Monachi regulariter vivant . Et fi ipfi Monachi regulariter vivere noluerint , lune habeamus licsntiam, nos fupraferipti, & noßri hceredes , illos foras ejicere, & alteros introducere meliores , qui ipfum Ordi-nem melius cuflodiant. Certamente noi non poifiam dire , che ogni Moniftero di Serve del Signore , oggidì in Italia e fuori vada efente da irregolarità e difetti: pure infinita è la copia di quelli maiTimamente fe regolati da iVefcovi, che religiofamente vivendo abbondano di Virtù, talché poilìam dire anche per quello più felici i tempi noftri , che gli antichi. Nè Secoli addietro v’erano in Italia de i Aloni/ieri Regali di Sacre Vergini , dipendenti da i Re ed Imperadori, e indipendenti dal Ve£ covo, in queih per lo più entrava la Superbia e la troppa Libertà. Del reito i buoni Vefcovi gareggiarono una volta fra loro in ergere nuovi Moniilerj di Vergini facre, e tanto effi , che gl’Imperadori e Re efercitarono la lor munificenza in dotarli ed arricchirli, di modo chs Oijf hai. T. III. Y parec-