5^ Dissertazione dotti nelle Leggi, il maneggio delle caufe Civili e Criminali. I primi fon chiamati Confules Majores ne gli Statuti di Piftoia, che pubblicai nella Differì. L. Erano quelli chiamati in Genova Confules de Communi. In Modena truovo fette Confoli almeno nell’ Anno 1142. come ^ofta dalla Do* nazione di un Canale d’acqua, fatta da Ribaldo Vefcovo, e da i Confo-li di Modena, ai Monaci Benedettini di San Pietro, che eiifte nel loro Archivio. Ci fa conofcere quefta Carta un coftume importante di que’ tempi, al vedere, che a tal Donazione confentono tanto il Vefcovo, che i Confoli, e che la principale autorità è attribuita al medeiìmo Prelato. Cioè impariamo, avere bensì alcune Città acquiftata la Libertà, e di-vifi fra x Cittadini gl’impieghi del Governo: pure fra eifi facea la prima figura il Vefcovo, sì perchè principale e come Capo del Popolo, e sì perchè a molti di loro ne’ tempi avanti aveano gl’ Imperadori conceduta la Dignità di Conti, o fia di Governatori delle Città , regolandone e ili non meno il temporale , che lo fpirituale. Per quefta ragione nelle nuove Repubbliche il Popolo partiva con eiìì l’autorità, e lafciava loro il primo luogo ne’Configli e nelle rifoluzioni : il che poi col tempo non durò, avendo i Cittadini affunto tutto il temporale Governo. Ne’ me-deiìmi tempi, cioè nell’Anno 1143. come ci fa vedere una Carta pubblicata dal Campi nel Tom. I. della Storia Eccleiìaftica di Piacenza, Arduinus Placentinus Eptfcopus concedette adminifìrationem Pontis Trebice al Moniftero di Trebia, conjentientibus vìris Religiofìs tam Clericis quam Laicis &c, fra’quali Nicolaus de Cafìello Alquato ( leggo Arquato ) & Leccacorvus Confules Civitatis Piacentina:. Quanto poi allo fcrivere il Campi , che Piacenza anche nell’ Anno 1063. avevai proprj Con foli, quando egli non ne rechi delle pruove maggiori, non il può concorrere nel fuo fentimeato. Non truovo io, che in altre Città foffe allora introdotto l’ufo de’ Confoli, e a pervadercelo per que’ tempi in Piacenza , non baila l’informe Carta da lui prodotta. Solamente pochi anni prima del Secolo Undecimo pare che cominciaffe il nome e l’autorità de’Confoli nel reggimento di alcune poche Città d’Italia. Veggano i Lettori, quanto è narrato nel Tomo V. Rer. Ital. della guerra continuata per più anni fra i Milaneiì e Comafchi, la quale ebbe line folamente nell’ Anno 1127. coll ' eccidio della Città di Como. Quivi apparifce, che Anfelmo Arcivefcovo di Milano, così appellato, tuttoché foffe folamente Coadiutore dì Giordano Arcivefcovo, con gran forza follecitò ed efeguì quell’imprefa, talmente che a lui più che ad altri fi dee attribuire la rovina di quella Città , come rifulta dal Poema dell’ Anonimo Comafco. Da quefto ancora iì ricava , che Guido Vefcovo di Como era il principale ingrediente nel governo temporale della fua Città . Ora con tutta 1’ autorità, che avea allora in Milano 1’Arcivefcovo , certo è, che in mano de’Militi , cioè de’Ncbili, e iniìeme del Popolo flava la Signoria , e l’efercizio del-