371 Dissertazione vilegj , dichiarando, che a vobis , cioè da que’Monaci (ìn^ulis quibusque annis , penJtDnis nomine ires argentei Solidi, d ffi.uiaeptJipojiia , Janche no-jtra Roxar.ce Eulcfice Aclionariis perfolvantur. Ma oltre x Momiterj, il contarono anticamente non poche Chieiè femplici ed altri Luoghi facri, i quali Jalva Ep [copi Catholici revcrentia , vale a dire , ferbando intatto il diritto del Vefcovo nell'ordinazione e confecrazione de’ Cherici, de gh Altari, delle Chiefe , e dell’amminiflrazion de’Sacramenti, fi l’otto-pofero nel temporale alla fola'Sede Apoflohca , e per l’impetrazione del Privilegio di tal fatta fi obbligarono a pagarle un Cenfo annuale. Riferita da Landolfo il giovane nell’ Illnria eh’ io diedi alla luce nel Tomo V. Rerum Laltcarum a noi rimane una Bolla di Papa Urbano il. Entro la Città di Milano avea Liprando Prete eretta e fondata la ( hiefa della fan-tiflima Trinità in proprio fuo allodio ; ipfamque beato Petro obtiilit. Vi fi leggono poi quelle parole: Ad indtc:um autem hujus percepta liberiana a Romana Ecclefia, Medolanenjìs Mmetee Nummos JVx quatuor ann'ò ( s’ha da fcrivere quotannis ) Lateranenfì Palatio perjolvetis . E di quella Chiefa fece anche menzione Cencio Camerario nel fuo Reg ilro de’Cenfi. Ne’c[ijì fi fermò la diligenza di Papa Gregorio VII. e de gli a ; tri Pontefici (uccellori luoi. Proccurarono di p ù , che gli lleiìì Re del CriHia-nefimo affuggettaifero i Regni loro nel temporale alla Sede Ap ftalica, d onde poi <1 raccogliere un tributo da pagarli ogiii anno alla Chiefa di Roma. Su queilo propofiro non mi trattene;« io ora, perchè avrò campo di trattar e m Ito p ù nella Differì. LXXI. de Epijcoporum po-temi a . Si fludiò il Chiarifs. Tomaliini nel Timo IH. al L.b. 1. Cap. n. de Benejìciis d’ifcufare e radioicire quelle offerte di Regni fatte a la Sede di San Pietro . Ma gli antichi Papi tenevano forte nel pretendere che i Regni offerti fodero di diritto di San Pietro , & propria Romance Ec-clc(ix, a tal fegno , che ne efigevan> 1’annu ii penfi >ne , come Cenfo dovuto da fiduciari • Truovo anche a cagion di efempio , che gl’Inglefi diedero il nome d’ Eiemofina al Denaro, eh’effi chiamarono Sancii Pari. Ho io ricavati dall’ antichiffimo MSto Regiflro di Cencio Camer rio , e pubblicata una Legge , detta Danel.iye nell’ Inghilterra . In eiTa Legg • fi parla dell’accennato Denaro di San Pietro. L’ Aniuliila Saffone pubblicato dall’Eccardo , affegna l’origine di quel Cenfo all’ Anno 890. Scrive egli , che il Re Alano vedendo infettata da i Normanni la Bretagna, co.ìdunnta omm Britanma, vovensque, fi per divinarti virtutem vincerei , Decimi* honorum omnium Bntannice Dzo & fanclo Petro Romam defiinare , tanta flrjge hojles proelio fudit , ut ex quindee ni milltbus vix quadraqinta ad claffctn refugerent : Parole che a me rendono fofpetta l’autorità di.Polidoro Vergiho Storico recente, perchè Scrittore nel M34. dell’ Moria Anglicana , non ollante che il Cardinal Baronio fi ferviffe della teliimo-nianza d’effo Polidoro. Egli vorrebbe far credere, che Ina Re de gl'ln- gl e fi,