[28.1v.19] Colloqui Imperìali-Drummond i Bortin - Poincaré 485 dall’America; il fabbisogno italiano resta fissato in 800.000 tonnellate al mese. La sera nuova riunione del nostro consiglio diplomatico. In essa Imperiali ci riferisce due suoi colloqui odierni con Eric Drummond, alto funzionario del Foreign Office, e con Malcolm, segretario parlamentare di Balfour. Drummond ha posto il nostro ambasciatore davanti alla prospettiva dell’immediato riconoscimento britannico e francese del Regno tripartito dei serbi, croati e sloveni, ricordando che l’America ha già concesso tale riconoscimento. Siamo con ciò messi in condizioni sempre più difficili anche di fronte alla opinione pubblica ed al Parlamento italiano, in quanto veniamo privati di un’arma che ritenevamo utile mantenere per indurre gli jugoslavi a più temperati consigli. Imperiali ha vivamente protestato e si è fortemente doluto dell’atteggiamento di Lloyd George che si è fatto solidale con Wilson circa Fiume. Altrettanto ha poi fatto con Malcolm, perché lo riferisse al suo capo, Balfour, estensore del memoriale: «Fiume e l’assetto di pace». Dopo questa relazione di Imperiali, Bonin ne fa un’altra, altrettanto interessante, sul colloquio che ha avuto col Presidente della Repubblica Poincaré. Anche Poincaré ha criticato aspramente la condotta di Wilson; è preoccupato della situazione, ma critica anche la condotta dei nostri negoziatori, pur protestando molta amicizia per l’Italia. Ha delineato una sua proposta personale, consistente nel-l’affidare Fiume per tre o quattro anni alla Società delle Nazioni, con l’incarico di concentrare la popolazione italiana in Fiume propriamente detta e la jugoslava in Su-sak; per attribuire poi Fiume all’Italia e Susak alla Jugoslavia. Il Presidente ha accennato anche al probabile patto di garanzia tra la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, pur esprimendo il dubbio che il Senato americano lo approvi. Circa tale probabile patto di garanzia, Bonin ha anche interpellato Pichon, che come al solito si è tenuto sulle