Cinquantesima seconda: 115 qualche luogo , finché lo flato delle Città fi convertì in Monarchia . E i primi, che diedero quello brutto efempio al retto d’Italia dopo 1’ Anno Milleiìmo della noftra Era , furono i Milanefi. Quivi circa 1’ Anno 1401. inforfe un fiero odio , e poi guerra, fra la Plebe, e i Militi con tal furore, che etti Nobili dovettero uicir di Città: dopo di che affittiti da più Popoli amici vennero ad attediar Milano. Sotto nome di Militi erano com-preii i Vaili o Vaffalli, cioè colorò, che teneano Feudo dal Re, o dall’ Arcivefcovo di Milano , e però in vece di Vaffallo fi truova nelle antiche memorie Miles . Nel progreffo dei tempo il nome di Milite fu trafpor-tato anche a tutti i Nobili, fia perchè etti bene fpeffo godevano qualche Feudo, o erano Cavalieri. Allorché i Militi s’ oppongono al Popolo, non s’ha da efprimere tal voce per Soldati. Ne gli Statuti MSri di Ferrara dell’Anno 1208. fi legge: Qui affaltum fecent ( in guerra) &■ non percujjerit, folvat prò banno Communi , fi fuerit Capitaneus , viginti Li-bras Firrarinorum ; Valvaffor, vel Milex , decerti ; homo Popularis quinque Libras . Ecco uguagliati i Vava (fori a i Militi, benché gli uni fodero dive rii da gli altri. Ora circa 1’Anno 1040. s’ accefe l’odio e la guerra civile fra i Milanefi , come narra Arnolfo Storico di quella Città Lib. II. Cap. 18. nel Tomo IV. Rer. Ital. colle feguenti parole: Pacatis rebus omnibus, inteflinum jurgium , bellumque civile fucceòit, adeo exccrandum & lacrymabile, ut prceter innumeras bellorum clades immutatus (it flatus Urbis & Ecclefice . Faclum cfl autem , ut privato inter fe jurgio Plebejus quidam aravittr c&deretur a Milite. U/ide Plebs dedignanter commoia, repente adver-Jum Mihtes in arma confurgit. Iride fomes pullulai 0 dio rum , & parùumfi-unt juramenta quampluntna. Pofcia aggiugne, che un certo Lanzone dell’ Ordine de’ Militi fi congiunfe colla Plebe . Hoc indignata cetera Nobiliias, partim tamen fuorum amore fidelium, Militibus fefe confociat. Qui col nome di Militi fon dittegnati i Favafjori, cioè quei che riconofcevano qualche Feudo da i Vaffi, o fia Vaffalli Maggiori, chiamati Capitami, e \ol-garmente Cananei. Seguita Arnolfo a defcrivere una fanguinofa battaglia fra loro, la ritirata de’Nobili fuori della Città, e poi l’attedio da etti pollo a Milano. Per tre anni terribil guerra fu fra gl’inviperiti Cittadini, nè avrebbero data pofa allo fdegno, fe fpediti alcuni Inviati da Arrigo fra gl’ Imperadori Secondo, non avellerò intimata la Tregua , a cui tenne poi dietro una buona Pace. Vien diffufamente defcritta quella grave difcordia , qua fuit inter Capitaneos & V'alvajfores ex parte una , & Populum Mediolanenfem ex altera, da Landolfo feniore , Scrittor anche etto di quel Secolo, nel Tomo IV. Rer. Jtal. confettando , che il Popolo di Milano afpramente e con fuperbia trattato da i Capitani e Valvattori, finalmente ab illorum dominio fefe defendere ac liberare difpofuiffe, & adver-fus Majores prò Libertate acquirenda fuiffe prceliaium . Con quai patti e condizioni fi ilabilitte quella concordia , e qual parte otteneffe da lì innanzi