344 Dissertazione nomine concedo libi Adelburga &c. pecìes quatuorde terra infra Caflro, qui diciiur Nova &c. Quas ipjas pecìes de terra tu que fupra Adelburga per car-tulam offerfionis prò tuam falvationem emififli in me qui fupra Warinus Epi-fcopus ad pars Ecclefìa Sancii. Geminiani &c. E che lo ileffo fi praticale in altri Luoghi, 1’ ho dimoflrato con altra Carta dell’Anno iooo. in cui i Canonici di Siena concedono a Livello due caie a chi loro le avea donate. Veggansi ancora le Forinole di Marcolfo , e le aggiunte dal Lin-debrogio, dove quafi tutte quelle Precarie, o Enfiarle, prefentano qualche fondo donato alla Chiefa , e poi ricevuto in Livello, o pure in Tua vece qualche altro {labile della medefima Chiefa con lo ftefl'o titolo . Quefto fu poi una delle principali cagioni , per le quali le Chiefe più potenti Tempre più andavano amplificando la mafia de’lor Beni, e la loro opulenza. Imperciocché quanto più grande era la potenza, e più ampj i Privilegi d’ effe Chiefe , tanto più facilmente le perfone mettevano fotte la lor protezione gli filabili propri . E però troviamo colata in mano de’ Vefcovi ed Arcivefcovi, o fra delle lor Chiefe, e infieme de’Monifte-rj più cofpicui, tanta copia di Beni, perchè queftiaveano più forza per proteggere i lor clienti, fudditi, e Livellar;, nelle contingenze. E fimil-mente di qua provenne , che le Chiefe e i Monifteri in tanti diverfi Contadi, o fia Comitati, ed anche affai remoti, poffedeffero Chiefe, Corti, ed altri Beni. Perciocché quefti donanti offerendo i loro Arabili a i Luoghi facri lontani, fperavano di non effere moleftati da sì remoti Padroni, e di non reftare per quefto di godere del lor patrocinio . Due Giudicati della Conteffa Matilda dell’ Anno 1105. da me prodotti fanno conofcere , che il Moniftero di Monte Cafino poffedeva fondi nel Diftret-to di Reggio; e ne abbiamo innumerabili altri efempli. Truovanfi persone poco pratiche de’ Riti antichi, le quali oggidì fi meravigliano al veder, che i Secolari poffeggano groifi poderi, ipettanti al diretto dominio delle Chiele. Quanto s’è detto finora, fervirà loro per formare da qui innanzi un più adeguato giudizio . In fefto luogo fu fpezialmente nel Secolo XI. un’ altra maniera di ag-giugnere a i proprj i Beni altrui. Veramente di tal’ufo fi truo,ya memoria nel Canone XXIL del Concilio Meldenfe, tenuto rAnno84j. Quivi e ordinato, Ut Precaria a nemine de rebus EccLefinfìicis fieri pr&fumantur t nifi quantum de qualitate convenienti datur ex proprio , duplum accipiatur ex rebus Ecclefice , in fuo tantum qui dederit nomine , [i res proprias & Ecclefìa-jìicas ufufrucluario tenere voluerit. Cioè donava un Secolare uno o più fondi, ed anche Corti e Cartella alla Chiefa, con riferbarfene l’uiufrutto durante la vita fua, od ancora de’ fuoi figli e nipoti. Patto fi faceva , che il Luogo facro afifegnaffe a quefto donatore una porzione fuperiore di valuta de’ proprj Beai ; e chc anche di quelli poteffe godere 1’ ufufrut- to .