Quarantesimasesta. 59 virum prudentem , & Jlrenuam , fapientem , provìdum , ajlutum. Polcia all’ Anno 1127. fu Podeftà diSiena Inghiramus de Macreta Modenefe . Nell’ Anno 1 z31. il poco fa lodato Gherardo Rangone tornò ad efercitare la Pretura di Siena: giacché paftato qualche tempo era permeilo il tornare al medefimo impiego. Nell’Anno 1235. Bernardus de Pio de Maura quivi fu Podeftà , effendo cofa manifefta , che la nobil Cafa de gli oggidì Principi Pii era Modenefe. Nell’Anno 1237. Jacobinus Rargonus . Nell’ Anno 1240. Manfredus de Saxolo de Mulina. Nell’Anno 1245. Leo-nardus Buccabadaia de Mulina. Nel 1263. Guilielmus de Garbano de Mu-tina. Nell’Anno 1269. Rainenus del Tejìa de Mulina. Nel 1340. Gerar-dus de Guidombus de Mulina. Nel 1349. Albertus Bofchettus de Mulina. Tralascio gli altri . Erano tutti quelli delle pm illuftri Famiglie di Modena. Così furono fcelti per Capitani della Repubblica Sanefe (Ufizio di cui parlerò fra poco ) nell’Anno 1256. Gulielmus de Rangona Modenefe . Nell’Anno 1258. Bomfacius de Gor^ano Modenefe. Nel 1262. Gherardinus fiiius Lanfranci Pii de Mulina. Nel 1265. Inghiramus de Garbano Modenefe. Nel 1268. Bonacurfn de Montecucculo Modenefe. Nell* Armo 1300. Lanjrancus Rangonus de Mulina. Lafcio andare gli altri, ballando quefti pochi per far intendere, quanti Nobili Modenelì una volta furono chiamati al Governo della fola Città di Siena . Roland ino PalTaggieri Bolognefe nella Somma Notano: Artis reca l’efempio delle Lettere, colle quali s’invitavano Milites, cioè i Nobili all’Ufizio della Podellerìa . Fra l’altre cofe diceano : Perfonam vejìram ad Kalendas Februarii proxime venturi ad unum Annum nobis & Civitati nofìrce in Poteflaiem, Rettorem, & Dominum ( di qui ancora apparifce , che riguardevol Dignità foffe quella ) elettione concordi & unanimi prce-ficimus. Sono qui mentovate le Calende di Febbraio , perchè tal dovette effere l’ufo di Bologna. In altre Città quelle di Gennaio 0 di Luglio folevano dar principio al loro Governo. Fatta 1’ elezione del nuovo Podeftà, alquanti Mefi prima, oltre alle lettere li fpeilivano Ambafciato-ri ad invitarlo, e quefti in Verona folevano effere Religiof viri, affinchè i Secolari per tempo non fi potslXero introdurre nella grazia dei futuro Signore. Ne gli Statuti Veronefi del 1228. pubblicaci dall’Arciprete Camp agnola al Cap. I. il nuovo Podeftà con giuramento così promette: Item teneatur mitiere duos viros Religwfos & fpirituales communi opinione , in quorum preefenda Poteflas ventura juret in Civitate fua , in pu• blico Confilo, de veniendo , & de Jufcipiendo regimine Civitatis Veronee . Qui, vel alii duo Rdigiof, & communi opinione fpirituales, ducere ipfum Po-tejlatem debeànt, quando veniurus erit ad regimen prcedittum ; & alios ad prcedicla facienàum non mutavi. Jtem Poteflas eletta debeat refpondere intra quatuor dies , poflquam ti dittum & denuntiatum fuerit per Nuntium, fi ve per lueras Communis Veronce, de recipiendo regimine Civitatis &c. Ecco quan-