172 La guerra finisce in Bulgaria [27.1x.18] 27 Settembre. Passo la giornata a Torino, in prefettura. I giornali commentano la decisione del Governo favorevole alla indipendenza della Nazione jugoslava come un fatto storico che aprirà una nuova èra di libertà per tutti i popoli dell’Europa danubiana e provocherà il definitivo crollo dell’impero absburgico. La Bulgaria è definitivamente battuta: le truppe alleate, comprese le nostre, hanno avanzato travolgenti verso la loro frontiera, liberando la Serbia. I britannici sono entrati ieri in Bulgaria. 28 Settembre. Arriviamo a Parigi poco dopo mezzogiorno ed abbiamo subito lunghi colloqui col nostro ambasciatore Bonin e coll’addetto navale Grassi. La Bulgaria ha chiesto l’armistizio. Inglesi, francesi ed americani continuano la loro avanzata verso il Belgio, occupando ogni giorno parecchi chilometri di territorio strappato al nemico, facendo numerosi prigionieri ed impadronendosi di numeroso materiale di guerra. I francesi sono esultanti, ma si ritiene in genere che i nemici abbiano ancora notevole capacità di resistenza. II ministro del tesoro americano Mac Adoo ha ripetuto un discorso del ministro della marina Daniels, affermando che gli americani sono risoluti ad occupare Berlino. In tal caso la guerra potrà durare ancora a lungo. Il presidente del Consiglio serbo Pasic, di passaggio a Roma, è stato cordialmente ricevuto dagli on. Orlando e Sonnino. 29 Settembre. Parto da Parigi alle 8,25 col collega Villa e col ministro francese dell’armamento Loucheur. Arriviamo a Boulogne alle 15 e ne ripartiamo solo alle 18 ,/2> Causa il mare pessi-