[5-VI-'9] Accordo per il naviglio adrialico 631 litari a 30.000 uomini cosi per l’Austria come per l’Ungheria, ed ha stabilito d’invitare gli altri Stati a fissare i propri effettivi militari come segue: Bulgaria 20.000 uomini, Geco-Slovacchia 50.000, Jugoslavia 40.000, Romania 60.000, Polonia 80.000, Grecia 20.000. Pare che la nuova Repubblica renana, che ha per capitale provvisoria Wiesbaden, sia fortemente claudicante. A Colonia è messa in ridicolo. 5 Giugno. Stamane ho avuto una lunga conversazione con Orlando e con Diaz circa l’eventuale invio di nostre truppe in una parte della Renania, che sarà divisa in diverse zone di occupazione a garanzia del pagamento delle riparazioni. Non si è nulla concluso. Alle 11,30 il comitato delle riparazioni ha iniziato lo studio degli oneri da imporre all’Ungheria. Alle dodici e mezza sono in casa di Lloyd George con Attolico, Hipwood e Fisher, invitato a discutere la questione della flotta mercantile adriatica. La battaglia è serrata; ma a poco a poco Lloyd George cede alle nostre richieste. Alle 13 r/2 ci trattiene a colazione e poi ci porta a visitare l’esposizione di rose che è stata aperta alle Tui-leries. Prima di rientrare a casa sua ci invita a prendere una bibita al bar dell’esposizione, e dice ridendo: «Andiamo a prendere forze per continuare il pugilato con Crespi ». È di ottimo umore, e quando nel suo studio riprendiamo il discorso, conclude ammettendo le nostre richieste come le abbiamo da ultimo formulate. I porti adria-tici resteranno padroni di tutte le loro navi. È un importante successo che mi compensa delle amarezze dell’ultimo mese. Ho fatto bene a restare a Parigi. Continuano i combattimenti in Carinzia fra austriaci e jugoslavi. Forze ungheresi hanno attaccato la Slovacchia. L’oriente europeo si mantiene in vivo fermento.