[23.IV.19] Colpo di scena 447 Sonnino si mostra arrendevole, Barzilai più resistente: si prospettano le due soluzioni di Città libera e di Stato libero. Sappiamo che la città è tutta italiana, all’infuori del sobborgo di Susak, al di là della Fiumara, che è tutto slavo; mentre il territorio attiguo è slavo: si propone da qualcuno di abbandonare il territorio slavo. Ad un tratto entra il comm. Battioni, capogabinetto di Orlando, con un giornale in mano. Ha l’aria stravolta e consegna il Temps, uscito or ora, al nostro capo. A grandi lettere vi è stampato un messaggio di Wilson. Sorpresa e indignazione generali. Orlando legge con crescente commozione ad alta voce. Tutti lo seguiamo ansiosamente. Il messaggio dice: « Data l’importanza capitale delle questioni in discussione, per illuminare nel miglior modo possibile tutto ciò che è connesso con le loro soluzioni, spero che varrà la dichiarazione seguente, alla formazione di un’opinione definitiva ed al raggiungimento di una soluzione soddisfacente. « L’Italia entrò in guerra in base ad un’intesa precisa ma particolare con la Gran Bretagna e la Francia, che viene detta ora Patto di Londra. Da allora in poi tutto è cambiato. Molte altre Potenze, grandi e piccole, sono entrate nella lotta senza avere conoscenza di quell’intesa particolare. L’Impero austro-ungarico, allora nemico dell’Europa, a spese del quale doveva eseguirsi il Patto di Londra nell’eventualità della vittoria, è crollato e non esiste più. Né ciò è tutto. L’Italia e tutti i suoi associati convengono che le varie parti di questo Impero dovranno essere costituite in Stati indipendenti ed associati nella Lega delle Nazioni, non con coloro che furono recentemente nostri nemici, ma con l’Italia medesima e con quelle Potenze che stettero a fianco dell’Italia nella grande guerra per la libertà. Dobbiamo garantire la loro libertà al pari della nostra. Dovranno annoverarsi fra quegli Stati minori i cui interessi, d’ora innanzi, dovranno essere custoditi non meno gelosamente di quelli degli Stati più potenti.