634 « Siidbahn » [7.VI.I9] le comunicazioni telegrafiche e telefoniche fra paesi vincitori e vinti. Infine è stata presentata una lettera del segretario generale della conferenza relativa alla Siidbahn. Questa, che per le nostre finanze è una questione molto grossa, fu sommariamente decisa dai Big Four nella loro seduta del 27 maggio, a tutto danno dei risparmiatori francesi. Ma era prevedibile che la cosa non si sarebbe fermata li. Il giorno susseguente, la notizia che il Governo francese aveva perduto quell’importante battaglia, suscitò un panico in borsa. Le obbligazioni della Siidbahn ribassarono violentemente, tutta la quota ne risenti. Deputazioni di agenti di cambio e di banchieri elevarono nelle sedi competenti fiere proteste; il Governo assicurò che la battaglia si sarebbe ripresa. Si è trovato che gli obbligazionisti hanno una rappresentanza francese nelle persone dei signori R. Lisle e Cornelis de Witt, amministratori sequestratarii del Comitato di Parigi della Siidbahn-, e si è fatto stendere da essi una lettera al presidente della conferenza, Clemenceau, nella quale sic et simpliciter si risolleva la questione già decisa dal Consiglio Supremo. Vi si espone la situazione della Siidbahn come quella di una rete principale di 2182 chilometri, oltre alle linee secondarie, che andrà sbocconcellata fra cinque Stati (se sarà creato anche lo Stato di Fiume) e che dovrà cadere in istato di anarchia, se non si provvede ad introdurre nel trattato di pace con l’Austria una clausola speciale. Questa lettera in data 2 giugno, ricevuta da Clemenceau, avrebbe dovuto avere una semplicissima risposta, e cioè: « La questione è già decisa in senso negativo; le clausole finanziarie provvederanno a regolare questo come gli altri interessi dei creditori dell’Austria ». Invece Clemenceau, senza avvertire i suoi colleghi, ha fatto spedire la lettera a me, presidente della commissione dei porti, vie d’acqua e ferrovie, perché la commissione provveda, pensando di avere in essa abbastanza amici per