[7.V111.18] Il Governo serbo ringrazia l’Italia 137 Alle 15 Hoover, Boret ed il sottosegretario di Stato all’alimentazione, Vilgrain, vengono da me e teniamo di nuovo una lunga seduta. Io tendo a far arrivare quanta più merce posso dai paesi neutrali, perché i loro prezzi sono molto più favorevoli; ma per tali acquisti l’Inghilterra non ci vuole fornire altre sterline, né gli Stati Uniti altri dollari. Boret e Vilgrain sono preoccupati pel loro fabbisogno di frumento. Mi arrivano notizie dall’Italia. Anche a Milano manca la carne e bisogna restringere il razionamento a 400 grammi per individuo al mese. L’on. Filippo Turati ha rivolto una fiera lettera al partito socialista. Essa è occasionata dal rifiuto del partito a collaborare nella commissione pel dopoguerra, che è stata testé istituita dal Governo per preparare il trapasso dall’assetto economico di guerra a quello di pace. Il partito ha costretto anche la Confederazione generale del lavoro a ritirarsi da tale commissione, sostenendo che ogni collaborazione coi rappresentanti del capitalismo è contraria ai postulati della lotta di classe. Vuole cosi preparare giorni ben tristi dopo l’immane tragedia che volge all’epilogo. Il contrasto fra Turati e Treves appare evidente. Turati è un patriota che da un pezzo si trova a disagio. Ma non riuscirà a svincolarsi dal suo vecchio partito. I tedeschi sono stati battuti dagli Alleati sulla Vesle e sull’Aisne. Soissons, Fismes, sono riconquistate. Il generalissimo Foch è nominato maresciallo di Francia. I giapponesi e gli americani mandano truppe in Siberia. I ceco-slovacchi pare avanzino valorosamente verso Mosca. La situazione russa si è complicata per gli assas-sinii di autorità tedesche di occupazione. Pasic, presidente dei ministri serbi, ha inviato un caldo telegramma ad Orlando per ringraziare gli italiani dell’aiuto prestato alla Serbia e per esaltare il valore delle nostre truppe. Anche il Re Giorgio d’Inghilterra ha inviato un entu-