43<> Pretese economiche jugoslave [19.1v.19] saletta dei ministri, che da qualche tempo è deserta. Vi è rimasto il solo Sonnino; mentre parecchie volte Orlando è venuto al tavolo occupato dai coniugi De Martino e da me, nella sala antistante. Con noi è sempre affabilissimo e da parte nostra ci adoperiamo quanto possibile per rimetterlo di buon umore quando lo vediamo preoccupato. Orlando racconta a Salandra ed a me che nella riunione antimeridiana del Consiglio Supremo dei Quattro, dopo aver trattato di diverse questioni, si è abbordato il tema delle riparazioni da imporre all’Austria-Ungheria e che sul suo parere è stato stabilito che il debito pubblico dell’impero sia diviso fra tutti gli Stati che ne acquistano territori. È stato poi deciso che domattina si tratteranno le questioni italiane. Lloyd George gli domandò notizie dell’Italia molto affabilmente. Wilson e Clemenceau erano invece di cattivo umore. Lloyd George è tornato da Londra dopo aver conseguito un grande successo alla Camera dei Comuni, giustificando cosi la sua condotta di durezza verso i nemici, come l’andamento dei lavori della conferenza. A Milano è cessato lo sciopero generale, ma ieri i giornali non sono potuti uscire. Sciopero generale anche a Torino, a Bologna e a Monza. 19 Aprile. Dell’Abbadessa e Dragoni vengono per tempo a riferirmi l’esito della lunga e laboriosa seduta di ieri della commissione economica. Trumbic ha tentato il solito ostruzionismo tendente a far condizioni speciali alla Croazia ed alla Slovenia, facendole considerare paesi amici ed alleati. Le sue pretese sono state rimesse al Consiglio Supremo. Sono straordinari questi jugoslavi. Hanno avuto perfino la faccia tosta di chiedere che si faccia una speciale comunicazione, tutta per loro, delle deliberazioni dei Quattro circa il trattato con la Germania, al quale in fondo