4i6 Gli anglosassoni contro l’eguaglianza delle razze [12.1v.19] per centri principali Saarlouis e Saarbrücken, e che può essere grosso modo individuata fra il sud del Lussemburgo, Nancy, Strasburgo e Mannheim. Le miniere di tutto il bacino carbonifero della Saar passano in proprietà assoluta e perpetua dello Stato francese. Il loro valore di stima andrà a credito della Germania in conto riparazioni. Il governo del territorio sarà affidato ad una commissione, rappresentante la Società delle Nazioni, e che comprenderà cinque membri: un francese, un non francese abitante il territorio della Saar, e tre membri di altre Nazioni, escluse la Francia e la Germania. Il regime doganale sarà eguale al francese, la moneta sarà la francese. Fra quindici anni avrà luogo un plebiscito, che deciderà o la continuazione del regime in corso, o l’unione alla Germania. In caso di unione alla Germania, questa potrà riscattare le miniere. Si commenta animatamente stasera una nuova strana deliberazione della commissione per lo statuto della Società delle Nazioni. I giapponesi avevano proposto che ogni Stato accordasse ai cittadini degli altri Stati membri della Società un «trattamento uguale e giusto sotto ogni riguardo non facendo distinzioni, né di legge né di fatto, quanto alla loro razza o nazionalità ». La proposta fu avversata colla massima energia dagli americani e dagli inglesi. Allora i giapponesi ridussero la loro domanda ad un inciso nel preambolo allo statuto della Società, cosi concepito: «Si stabilisce il principio di eguaglianza fra tutte le Nazioni e il giusto trattamento dei loro sudditi nei territori esteri ». Ma il rappresentante inglese, Lord Robert Cecil, si è alzato a dire che era spiacente di non essere in grado di votare a favore di tale emendamento, sebbene fosse personalmente in pieno accordo con l’idea esposta dalla delegazione giapponese, e Wilson si è a lui associato. Gli italiani ed i francesi hanno appoggiato la richiesta giapponese. Messa la formola in votazione, essa raccolse undici voti favorevoli, mentre sei voti furono contrari. Ma Wilson