[8.IH. 18] Partenza per Londra 63 menti. Si formeranno convogli scortati, si armeranno tutti i piroscafi. Intanto io devo provvedere alla sostituzione di decine di migliaia di tonnellate perdute in 24 ore; e lavoro tutta la mattina con Morandi. Alla sera lungo colloquio con Dallolio per i rifornimenti di carbone e d’acciaio e per stabilire il nostro programma in vista delle prossime riunioni di Londra. La concentrazione delle truppe tedesche in Francia sembra compiuta. Oltre cinquecento divisioni, cioè dieci milioni di uomini sono in linea di combattimento fra il Mare del Nord e l’Adriatico. Forse altri venti milioni di soldati attendono ai servizi in seconda linea. I nemici sono in netta superiorità numerica e tronfìi dei successi orientali, dove tutto ha ceduto. Il mio raffreddore mi dà acute sofferenze per l’ostruzione delle narici. 8 Marzo. Dopo un’altra giornata d’intenso lavoro con Giuffrida per rimediare alle fallanze degli approvvigionamenti prodotte dai sommergibili e da tante altre difficoltà, mi preparo molto a malincuore alla partenza per Londra. Al fisico sono oppresso dalla difficoltà della respirazione; al morale sono sempre più dubbioso sull’arrivo dei rifornimenti indispensabili. D’altra parte devo considerare che a Londra si radunerà, lunedi 11, il Supremo Consiglio interalleato dei trasporti marittimi: è in quella sede che potrò fronteggiare le nuove avversità. 9 Marzo. In viaggio con Stobbia e Mosca, un milanese e un meridionale. Ma il primo giudica tutto a sciabolate, il secondo è analitico, sottile, fa i discorsi colla trivella. Entrambi sim-