[17.lll.19] 1 tedeschi consegnano il naviglio 353 Faccio colazione con tutti i miei colleghi del Governo, che comprendono il mio stato d’animo, e alle 15 ho una lunga seduta con CiufFelli e con tutti i nostri collaboratori per il coordinamento dei nostri lavori nel campo finanziario ed economico. Alle 181/2 ha luogo un Consiglio ristretto dei ministri, nel quale si parla della situazione interna italiana, che richiede il mio ritorno a Roma per qualche giorno. Mi sostituirà CiufFelli. È giunta alla conferenza la protesta contro il regime che il Governo serbo cerca d’introdurre in Croazia; protesta votata dalPAssemblea nazionale croata tenutasi a Zagabria il 3 febbraio scorso. Con essa si chiede che l’esercito serbo di occupazione sia rinviato a casa sua, onde cessino i soprusi che dovunque commettono i soldati; moti antiserbi sono scoppiati in parecchie località della Croazia e della Slovenia. 17 Marzo. Telegrafo al mio sottosegretario, marchese Nunziante, la quantità di alimentari che può attendersi per effetto dei nuovi provvedimenti deliberati dal Consiglio Supremo economico, e comunico il mio prossimo ritorno a Roma. Alle 10 mi reco con Ciuffelli ed Attolico alla riunione del Supremo Consiglio economico e presento il mio collega ai delegati delle altre Potenze. — Udiamo il rapporto dei nostri rappresentanti a Bruxelles, ove l’accordo fu abbastanza facile. I tedeschi avevano compreso che non potevano oltre tergiversare per la consegna della flotta mercantile, e del resto ottenevano quanto ai rifornimenti ogni possibile soddisfazione. — Trattiamo poi della ripresa dei commerci coll’Austria e della grossa questione del carbone, che è entrata nello stadio acuto. Si prendono urgenti provvedimenti per far fronte ai più gravi bisogni nei diversi Paesi. 23.