124 Controffensiva alleata in Francia [20.VH.18] Egli grida: «I tedeschi sono in ritirata. Grande vittoria del generale Mangin ! » Siamo a Laroche. Salto giù dal vagone e corro dal capo-stazione, chiedendogli se la notizia sia vera. « Verissima », mi risponde. « Ma chi l’ha comunicata? » Nessuno lo sa. È passata di bocca in bocca dalla regione di Soissons fino a Laroche. E tutti ne sono certissimi e tutti sono al colmo della gioia e dell’entusiasmo. Arrivo a Parigi a mezzogiorno. Posso subito accertare che nelle giornate del 18 e del 19 francesi e americani hanno fatto retrocedere il nemico fra Fontenoy e Neuilly e francesi e italiani lo hanno fatto retrocedere nel settore di Epernay. Cosi il cuneo tedesco, attaccato su entrambi i lati, è venuto a trovarsi in una morsa. Il generale Mangin ha gettato numerosi tanks contro le trincee tedesche senza farle precedere dalla solita preparazione di artiglieria e ciò ha sorpreso gli avversari. Questa notte il Comando Supremo tedesco ha ordinato la ritirata, iniziatasi prestissimo stamane. La notizia giuntami in treno era dunque esatta. Le divisioni italiane si sono fatte molto onore sul fronte Reims-Epernay e tutti i giornali le esaltano. Molte migliaia di prigionieri, centinaia di cannoni, sono cadute nelle mani degli alleati. Le truppe nemiche del famoso cuneo erano comandate dal Kronprinz che intendeva marciare su Parigi, cosi come aveva inteso conquistare Verdun nel 1916. Ma il Kronprinz evidentemente porta sfortuna. Ha dovuto impegnare tutte le sue riserve per non essere travolto. Giunto al Meurice a mezzogiorno e mezzo, io sono tosto invitato da Nitti a partecipare a una colazione da lui offerta ai rappresentanti dei maggiori giornali di Francia. Assistono non meno di 24 giornalisti. Nitti parla molto e con molto spirito. Finita la colazione, tutti i giornalisti lo circondano e lo