734 Mie dimissioni [28.vm.19] sua prosperità. Ciò aiuterà molto a far rinascere i buoni sentimenti e sarebbe una dimostrazione da parte degli alleati del loro apprezzamento dei sacrifici fatti dall’Italia per la causa comune. « 12° Data la mancanza di viveri in Fiume, la Commissione raccomanda vivamente che la Serbia sia invitata a togliere immediatamente la proibizione di esportazione su i generi alimentari, a destinazione di Fiume e della Dalmazia. » Il Consiglio Supremo nelle sue sedute di ieri l’altro e di ieri ha accettato in via di massima le suddette proposte della commissione militare interalleata d’inchiesta. Le misure che essa raccomanda saranno prese sia dal Governo francese che dal Governo italiano. 28 Agosto. I medici vogliono assolutamente che io prenda un lungo periodo di riposo. D’altra parte sono profondamente addolorato per la risoluzione presa dal Consiglio Supremo riguardo a Fiume. Il Governo italiano, rappresentato nella commissione d’inchiesta dal generale Di Robilant, e nel Consiglio Supremo dal senatore Tittoni, ha aderito a condizioni e ha preso impegni che io non posso approvare. Ho perciò verbalmente rassegnato le mie dimissioni a Tittoni e le ho telegrafate a Nitti, avvertendo che dopodomani partirò da Parigi. Tittoni mi ha però cortesemente autorizzato a restare in carica prò forma fino alla firma del trattato di Saint Germain. Perciò gli consegno il mio sigillo che sarà apposto al trattato e che sarà seguito dalla mia firma. Io la apporrò tornando appositamente a Parigi prima della chiusura del protocollo che sarà unito al trattato. 29-3°-3r Agosto. Ho fatto la consegna dei miei archivi e del mio ufficio al collega Maggiorino Ferraris.