gnano, (nacque a Pola il 5 maggio 1854), pure ebbe i suoi parenti a Dignano. Egli era dignanese di spirito, di sentimento, di afletto, perciò immortala nei suoi personaggi del sec. XIX la vita, il costume dei dignanesi. Antonio Smareglia nel tempo dell’ orditura del dramma viveva in una modesta casa di Via Mazzini, allora San Zanne (San Giovanni), poi sul Pian. Là ispirato dalla vita agreste accoglieva nella sua casa qualche bontempone di popolano giocoso, così dalla bocca del popolo, Smareglia ed Illica poterono afferrare la frase arguta, semplice, spontanea ; la serenata, l’assonanza scherzosa venivano assorbite in quell’ ambiente ove riviveva la vita tutta nostra. A ricordare quest’ opera d’ arte che eleva Dignano e la sua gente fra gli Istriani sarebbe oltre che educativo, anche patriottico, riprodurre sulla facciata del Municipio in altorilievo, le scene principali del dramma a simiglianza di quanto fece Lecco che si fregia nei suoi monumenti a ricordo dei “ Promessi Sposi “ delle scene di Renzo, di Lucia, di don Abbondio. Nel 1908 la “ Nozze Istriane “ furono date a Pola con una certa preparazione solenne da parte dei cittadini. Anche il nostro “ Circolo popolare di coltura “ colse 1’ occasione per onorare il Maestro Antonio Smareglia, nella stagione di quaresima del 1908, e promosse una gita a Pola per assistere ad una serata. Tutti i soci del Circolo e gran numero di cittadini si associarono ; ogni cosa fu stabilita perchè un treno apposito venisse messo a disposizione dei gitanti. Due giorni prima della progettata festa, pervenne alla Direzione del Circolo, dall’ I. R. Autorità distrettuale, una raccomandazione, un monito, che mi piace riportare come documento rispecchiante la vita nostra. 149