popolo r obbligo di visitare almeno una volta all’ anno (nel maggio) tutto il territorio e di rilevare se mai vi fossero state commesse nuove usurpazioni e di denunciarle. A tale uopo, ogni anno, nel mese di gennaio, veniva convocata la vicinia per eleggere due persone col titolo di procuratore del popolo, colla speciale incombenza e responsabilità di vegliare sugli usurpi di terreni, di pascoli e di boschi salvaguardando così l’interesse del popolo che addietro veniva oppresso dal-1’ arbitrio e dalla violenza di audaci cittadini. Nel 1649 1’ Istria tutta, ma più la meridionale, ebbe miseri prodotti dalle campagne ; Dignano e Pola poi in particolare furono rovinate dalla tempesta. I vigneti e gli oliveti furono distrutti si da intristire la popolazione con la miseria più squallida, mentre poi gli abitanti della campagna andavano rubando gli animali da lavoro e le pecore. Le pestilenze serpeggiarono con ostinità nell’ Istria, nei nostri paesi dal 1630-’31, dal 1723 al 1784 stremarono e desolarono Pola e Dignano in modo da ridurli senza abitanti. Già nell’anno 1781 e successivi, il territorio di Dignano era infestato da malandrini, organizzati in bande, i quali con assassinii, con ruberie e con il taglio dei boschi e delle viti desolavano la popolazione rimasta. La casa Bradamante, quella dei dalla Zonca e dei Conti Bettica furono in quello stesso anno derubate da ignoti ladri 23). Lunghi processi furono intentati, soggiornò per parecchio tempo in Dignano S. E. il Provveditore Generale di Palma Michele, per condurre il processo dei tagli dei boschi 24). Molti delinquenti vennero acciuffati e condannati. Anzi nel 1785 (28 giugno) furono impiccati sulla forca due tristi soggetti del territorio Carich e Falivento, condannati dal generale Moce-nigo di Palma 25). Ancor oggi corre fra il popolo la tradizione che la forca fosse stata eretta in permanenza 12