Il quadro principale, antico coperchio della cassa del Beato Leone Bembo, si divide in tre parti eguali, le due parti laterali sono suddivise in due scompartimenti secondo una linea orizzontale. Lo scompartimento frontale ha lo sfondo d’ oro alla maniera bizantina ; con cerchi intrecciati. Nel mezzo campeggia rigida e severa la figura del Beato Leone, vescovo di Modone nella Morea. Porta indosso una tunica oscura e sopra questa un mantello di color fulvo, che con ampi drappeggiamenti solleva con la mano sinistra, restando allacciato alla spalla destra. La mano destra che esce libera, impugna una croce. Intorno al collo il Beatò ha una breve mozzetta di pelle nera all’ uso greco, facendo spiccare con maggiore evidenza la testa. Il mento è barbato. Sul capo cinto di aureola d’ oro, porta una cuffia bianca che gli stringe i capelli arricciati e sovra questa stà un’ altra cremisina simile a una calotta. Sopra, agli angoli della tavola, stanno due angeli, fermi e rigidi, uscenti a mezza vita dal folto delle nubi e portano in mano, uno un incensiere e 1’ altro un aspersorio col vasello. Sotto c’ è una figura orante. Ai piedi del beato si legge : MCCCXXI factu fuit hoc opus Nella sezione prima a destra ; Il Santo giace vestito dei paludamenti già descritti sopra un letto coperto di un drappo scarlatto a fiorami neri, con un vescovo a mezzo la bara in atto di preghiera con le mani giunte. Attorno grande moltitudine di popolo, frati e monache. Lo sfondo è uno spaccato di casa o chiesa con eleganti arcate. L’ iscrizione semicancellata dal tempo, suona : QUALITER... ET TOTA CIVITAS RUIT CUM MULTITUDINE CLERICORUM. Nella sezione prima a sinistra : Il Santo giace nel sepolcro con 1’ abito descritto, molto popolo, magistrati 167