attraversato obliquamente dalla “ pastura " e costringe il “ gongo " a non scorrere. Un anello a due giri di ritorta unisce il “ gongo " al giogo e si chiama “ torta Questo anello viene svolto e legato secondo il bisogno mediante l’attorcigliamento del suo capo che quando è in lavoro viene saldato al giogo mediante un “ grampèin a pasèil ", gancio di legno che si infigge nel giogo. La parte superiore della “ pastura ", sporgente sopra il timone, ha la possibilità di frenare il carro in movimento, perchè impedisce che il giogo scorra indietro e che gli animali urtino con le parti del carro, mentre la parte sporgente di sotto è il punto d’ appoggio per tirare il carro ; così la “ pastura " ed il “ gongo “ servono anche da freno. Il “ pasèil " de la torta (grampèin) viene a stare dalla parte del giogo ove sta il “ manzo sanco " (sinistro). Il “ zugo " giogo, è uno strumento di legno, ricolmo nel mezzo e concavato verso le estremità, col quale si congiungono e accoppiano insieme i buoi al carro o all’ aratro. Verso ambedue le estremità esso ha due fori nei quali entrano le “ brasole ", giuntole, di legno curvate a mo’ di forcina, le cui estremità vengono passate nei fori del giogo; nelle stesse entra il collo del bue. Di sopra esse sono fermate mediante le “ sipole ", che passano in due forellini praticati nelle “ brasole ". Il “ zugo " e le “ brasole " venivano dai fabbricatori lavorate ad intaglio ed erano talvolta dei bei esemplari di arte popolana. Il carro serve nei lavori agricoli a trasportare biade, paglia, loppa, fieno, legna, pietre e letame. Quando si trasporta fieno e paglia manca il letto, però in tal caso viene aggiunto al carro il “ maganel ", verricello, bur-berino, che serve a stringere la “ corda da mesa ", fune, che abbraccia il carico. Il “ maganel " è posto dietro al carro sotto le “ braghere " sostenuto da due “ turtu-leine ", ritortole, ove esso gira. 274