loro vigilanza sono le nonne o le vecchie di casa pronte a dare segni di trepidazione quando al bambino lattante si avvicina persona conosciuta che con il soverchio lodare va magnificando la bellezza e la grazia del bambolo. Al neonato, contro il malocchio, veniva subito coperta la testa con una specie di parafronte o copricapo ed il corpo involto in un pannolino speciale che chiamavano pus’ eia. Entro le fasce vi si mettevano o cucivano medaglie benedette per preservarlo da ulteriori malanni procurati dal malefizio. Anche per difendere il neonato dalle disgrazie derivanti dal malocchio le vecchie nonne legavano attorno al collo del bambino un brevio (scapulare, abitino, amuleto) della forma di un triangolo entro il quale veniva e viene ancora cucito dei pezzettini di cera “ delle tre madonne ", p. e. cera staccata da una candela che fu accesa sull’ altare della Madonna nel dì dell’ Assunzione della B. V. M. (15 agosto), nel dì della natività di M. V. (8 settembre) e nella festa dell’ Immacolata Concezione di M. V. (8 dicembre), oppure quella del cero pasquale o delle tre candele. Le nonne si prendono ancora 1’ incarico di preservare i nipotini dal male dei vermi mediante sistemi speciali di medicina popolare, usando 1’ olio di ginepro e l’aglio, ma non tralasciando mai di attraversare la processione della sera di Venerdì Santo e quella teoforica del Corpus Domini per almeno due volte tenendo il puttino fra le braccia e tutto ciò quale scongiuro che agisca potentemente contro i vermi dei bambini. Oltre che gli scongiuri anche la medicina popolare protegge bene i bambini dall’ ascaride e nelle cure usate 1’ aglio (ajo) entra sempre come portento incontrastato. Il popolano mette attorno al collo del bambino una filza (corona) di spicchi d’ aglio. L’ odore acuto ed aromatico di questa pianta delle gigliacee mette in fuga i vermi e preserva ancora il bambino dagli assalti convulsi cagionati dall’ ascaride. 245