Santa Lucia è invocata molto dal popolo nelle malattie degli occhi e si festeggia con grande solennità il 13 dicembre. A pochi passi dalla chiesa in una vallicella a 135 metri sopra il livello del mare, trovasi 1’ abisso di S. Lucia (la foiba), esplorata dalla Società alpina delle Giulie nell’ ottobre 1902 per le ricerche d’ acqua. Procedendo verso N. O. per i sentieri campestri di Valmunida e poi già verso quelli di Taraboto e quello del lago De Ligo si giunge per il limido omonimo a S. Margherita 7), rustica chiesa col solito tetto coperto di laure (lastre di pietra). Da S. Margherita si passa tosto alla Madonna di Gusan 8) o della B. V. della Salute, ove al 21 novembre la gente accorre in pellegrinaggio devoto. La chiesa posta sovra un poggio di fronte a Pola e alle Brioni, è stata ricostruita due volte in epoca recente. Anche nell’ interno tutto è rinnovato e sull’altare è stata posta la statua in legno deiìa Madonna. Qui si trovava una lapide romana che nel tempo in cui la chiesa veniva restaurata sparì : un vecchio raccontò che il muratore 1’ adoprò come basamento di colonna durante la ricostruzione del vestibolo. Anche di recente, nel lavoro di correzione della strada di Dignano-Valle nei pressi della Madonna di Gusan, furono trovate delle tombe romane dalle quali vennero ricuperati due orecchini di bronzo coperti da una bella patina verde (23-5-1929). La chiesa si chiama Madonna di Gusan dalla località campestre Gusan. Per i sentieri sassosi della località Santolina si giunge al limido e alla chiesetta di S. Tomà, S. Tomaso 9), chiesa trascurata fra le macerie. Anche questa a suo tempo venne riedificata. In fianco all’ edificio trovasi ancora a posto un grosso pilone di pietra bianca. 196