Questi, come già si disse, furono portati qui da Venezia nel 1818 dal pittore veronose Gaetano Grezler che prima li teneva nel palazzo Lezze alla Misericordia, dove aveva formato una specie di santuario con vasi, tappezzerie, paramenti e reliquari da lui procuratisi in seguito alla soppressione dei conventi dai soldati francesi che rubavano e commerciavano. Venuto a Dignano per attendere alla decorazione pittorica del Duomo, portò con sè quelle salme. Lavorò per qualche tempo, ma essendo poi sorta una lite fra lui e il Capitolo, n’ ebbe egli la peggio e fuggì senza più lasciar notizie di sè portando vie le reliquie del SS. Sangue prezioso per mezzo di una astuzia. Il popolo racconta ancor oggi che “ sior Gaetano così veniva chiamato comunemente il Grezler, non potendo impadronirsi facilmente della preziosa reliquia, perchè custodita nel Santo Tabernacolo, ideò uno strattagemma che lo mise in possesso del sacro oggetto allo scopo di vendicarsi in tal modo dei canonici di Dignano che lo avevano mal ricompensato per tanti doni fatti alla chiesa. Per riuscire, si accumunò anche questa volta con due soldati, i quali si mostrarono desiderosi di veder 1’ avanzo del Sangue di Gesù Cristo. I soldati con il Grezler andarono in chiesa nell’ora in cui un vecchio sacerdote aveva finita la Santa Messa celebrata sull’ altare del SS. Sacramento e richiesto da questi di poterla vedere, il sacerdote la offerse gentilmente al bacio ai due soldati genuflessi. Ma “ Sior Gaetano “ lesto come un gatto, strappò di mano al sacerdote la piccola teca d’ argento, tutta arte e cesello, e ratto come un fulmine scappò ecclissandosi. Da quel momento non fu più visto a Dignano. La prima cassa di destra contiene il corpo della Beata Nicolosa, istriana (Capodistria), che “ fu donna virtuosa sufficiente in ogni cosa e massime nelPUfficio Divino ; santissima poi in ogni operazione “. ... 177 ... 12.