lustitia Nostra Rescissionem Iussit ! Così, alma pensosa, è morto in Croce un altro Cristo che non sanno i preti : Non cantò il gallo, perchè 1’ han mangiato, non negò Pietro che comprava pelli ; Ma in verità ti dico, tu che sdegnato m’ odi, 0 misterioso amico, chi mangiò il gallo, mangerà anche i chiodi ! * * * SERA Cinzia saliva per la vie stellate grave in mezzo al sorriso dei pianeti, 1 zeffiri assopiti cheti, cheti, la seguian con 1’ ali inargentate. Le nuvole fuggiano in grembo a Teti pallide nella corsa e scarmigliate, e per 1’ aure tacenti e profumate, fluttuavano i ritmi dei poeti. Sull’ acque immote d’ uno stagno nero serpeggiavano fremiti d’ argento, e i fantasmi fuggivano atterriti. E del casto silenzio nel mistero, stormivano le foglie senza vento, e i fiori olezzavano assopiti. POVERO AMORE Povera gioia il pianto che discende, se un’ anima pietosa non lo coglie, povera quella lagrima che scende quando 1’ amaro scherno la raccoglie. Povero autunno in cui non cadon foglie, povera vita dove amor non splende, pover il cener eh’ urna non accoglie, povero il labbro che i suoi baci vende ! Povera croce che non segna affetto, che bench’ estinto alla memoria avanza, povera terra che non nutre un fiore. Povero 1’ uomo che non serra in petto un ricordo, un amore, una speranza ; Povero amor che non produce amore ! ... 137