N O T E 1) Tartini : II grande violinista e compositore Giuseppe Tortini (nato a Pirano nel 1692 e morto a Padova nel 1770) compose la sua famosa “ Sonata del diavolo o Trillo del diavolo in circostanze veramente singolari. Ecco come la cosa fu narrata da lui stesso : Una notte nel 1713, sognai che avevo fatto un patto col diavolo, che si era messo al mio servizio, e poiché con quell9 impagabile servo tutto mi riusciva secondo i miei desideri, e qualunque cosa gli ordinassi egli immediatamente la eseguiva, pensai di mettergli tra le mani il mio violino e gli ordinai di sonarmi qualche cosa di bello. Quale fu la mia sorpresa all9 udire da lui una sonata talmente singolare ed eseguita con tanta maestria che io, nonché eguagliare, non avrei saputo nè meno immaginare. Il piacere, l* estasi che ne provai furono tali che quasi mi mancava il respiro. Appena sveglio da quel sogno, presi subito il mio violino per vedere se riuscivo a riprodurre almeno qualche brano di quel pezzo meraviglioso, ma mi ci provai inutilmente. Ho subito composto, è vero, un pezzo musicale che ho chiamato “ Sonata del diavolo " e che è la mia migliore composizione, ma tanto al di sotto di quella che così fortemente mi commosse in sogno che avrei spezzato il mio violino e abbandonata la musica se non mi fosse stato impossibile sottrarmi alla viva passione che sempre ebbi per quest’ arte”. 2) Nelle nostre terre il culto di Dante fu mantenuto sia a scuola che in mezzo al popolo, costantemente, e fu legato sia ai fasti che ai nefasti della nostra vita politica. Il nostro popolo sentiva di essere custode dei termini sacri della patria, segnati da Dante nel libro divino là “ presso del Carnaro che Italia chiude e i suoi termini bagnaJJ, e per la nostra gente oltre essere il gran maestro, il sommo vate, Dante fu V ispiratore, V incitatore di ogni speranza, il genio tutelare della stirpe. A Ravenna, sulla sua tomba esso accorre ad attingere forza, a ritemprare il suo spirito, ed accende la lampada votiva come auspicio di redenzione. A Digitano il 20 ottobre 1907, ad esempio, il convocatore per la costituzione del Circolo popolare di coltura così terminò Fatto d’inaugurazione del Circolo : “ E come tanti sommi della nostra nazione trovarono in Dante il fondatore della moderna civiltà ed il poeta della umanità, perchè anche noi che siamo suoi figli, legittimi figli, non potremo nel giorno di sconforto fissare in lui lo sguardo e ritemprare i nostri sentimenti in quel sacro fuoco della patria di cui VAlighieri era sempre animato?! Si, come egli è il padre della nostra gente, sia egli il duce, il fulcro sicuro, la cometa dalla chioma luminosa che deve venir avvistata dalla specola del nostro Circolo ”. 95