lo circonda (19-11-1927). Il materiale storico raccolto nel Lapidario dignanese rappresenta l’epoca bizantina e la romana e proviene dalla campagna di Dignano dal sottocomune di Carnizza, dalla Villa Sotto Corona, da San Michele di Bagnole e dalla località campestre Punta Bettica ove già passava la strada consolare romana Pola-Barbariga-Punta Bettica. Le lapidi sepolcrali furono rinvenute a Santa Fosca e a Santa Lucia ove vennero anche scoperti dei sarcofaghi. I frammenti lapidei si rinvennero a Valmunida (Valle munita), nei pressi del Lago de Siati, a San Michele di Bagnole. I blocchi architettonici fregiati, i capitelli con foglie di acanto, con rosettoni molto rilevati, provengono dalla strada romana (1905) ; le lastre con ornati a più motivi, le colonne, i capitelli, i pilastri ; i frammenti di pietra con raffigurazioni, simboli e decorazioni ; i frammenti dell’ ambone e dei plutei provengono tutti dallo scavo della chiesa di San Michele di Bagnole, incominciato il 26 marzo 1907. Al recupero del materiale archeologico partecipò con le modeste sue cure e personali fatiche pure 1’ autore di questo scritto. Altri frammenti di valore, d’arte bizantina, furono acquistati recentemente per il Lapidario dignanese (28 -X-1927). Essi vennero levati per caso da un grumazzo a Punta Bettica in una campagna che prima della guerra apparteneva alla vecchia famiglia eredi Antonio Giachin di Dignano. Vennero estratti dalle rovine di un fabbricato (chiesa sparita), assieme ad altro materiale che servì per la costruzione di una cisterna nella Stanzia Bettica. Così molte pietre ornamentali sparirono nella muratura e i vecchi avanzi ricuperati e salvati aumentarono la raccolta di Dignano. All’intorno di questi ruderi si vedono a fior di terra 224