La casa porta il n.ro 144 ed apparteneva ai signori : G. B. Guarnieri e Giuseppe Bendoricchio, ora venne comperata dal Bettica di Milano. Davanti a questa casa, a chiudere 1’ imboccatura del Castello, fra la casa Guarnieri e Dongetti, stava fino all’anno 1810 l’antica porta, per cui il nome Portarol o Castello, sulla cima della quale cresceva un grosso corniolo, visitato dai ragazzi, che vi si arrampicavano nella stagione dei frutti. Il vecchio G. B. Trevisan morto nel 1876, (a 90 anni) la ricordava come ricordava ancora un sotterraneo che dalla casa Bettica conduceva nell’interno del Castello. Nella via Castello ci sono ancora case cinquecentesche, con finestre in pietra ad arco rotondo (n.ro 136) e con finestre scolpite a dentelli e rosette in pietra istriana (n.ri 140, 141) di notevole importanza. Subito in Merceria trovasi la casa degli eredi Antonio Benussi (n.ro 1076) e dirimpetto a questa — quasi gemella — quella dell’ Avv. Domenico Sbisà (ex dalla Zonca n.ro 381) ambedue a tre piani, la loro costruzione risale al 1800. La casa Benussi ha le finestre centrali del primo e del secondo piano a bifora, e ornate da poggioli, l’altra ha finestroni centrali ad arco. Sull’arco del portone si trova ancora “ la testa signorile “ il mascherone. Di solito sovra il mascherone sormontava lo stemma. Anche sulla Calnova (Via Vittorio Emanuele III) appariscono dei tipi di casa con ricordi e resti del ’400 con finestre ad arco tondo (n.ro 732, 733, 734, 735, 736), sopra la porta centrale di questa ultima in una lunetta ad arco acuto trovasi incassata una Madonna Addolorata. Il n.ro 741 (Casa D. Manzin) è una costruzione quattrocentesca in pietra ad un piano e soffitta. La finestra dell’ unico piano è ad arco tondo sagomato, quella della soffitta è quadra. La casa di proprietà Tonsa, Manzin, Furlani, (683) è elegante costruzione veneta con pog- 205