diventa rossa, il paziente sente un fastidioso prurito ove la pelle è più lucida. Il segno sensibile di guarigione, ossia quando che all’ammalato “al mal che dà la volta“, è una macchia livida che comparisce sotto 1’ occhio, sul polpaccio la lividura si fa vedere al margine della gonfiezza. Allora cessano le segnature : la risipola è guarita. Appena eseguita la prima segnatura, il popolano curante consiglia 1’ ammalato di prendere 1’ olio, di ripararsi dall’aria e di impolverare tutta la rossatura con farina di fava o di orzo, di non bagnare mai la parte lesa e di non applicare nessun impacco lenitivo o di acqua fredda, quand’ anche fosse ordinata dal medico più esperto. In sostituzione delle parole rituali già riportate, certuni adoperano altra formula, lasciando inalterato il metodo della segnatura. Dal n. 1 al n. 2, segnando il cerchio, dicono : “ Gesù, dolcissimo Gesù, el nostro buon Gesù ; nel segnare la prima croce : “ In nome di Maria “ ; nella seconda croce : “ Che la meto la sò Santa man “ e finalmente della terza croce : “ Che sto mal vaga via Oppure nel segnare le tre croci dicono : “ per la siensa del Padre, la potenza del Figlio e la virtù de lo Spirito Santo "j" ; per la note del Santo Natale, quando Gesù nase “ ■}■ “ per le cinque piaghe del Signore ; vada via questo dolore f “. Altra formula ancora è la seguente : “ Io segno questo male tondo per quel Dio che m’ha messo al mondo ■)■ ; per le tre messe annuali che si dice alla notte di Natale f ; che si possa sfantare questo male come il sale nel mangiare “. 255