di Dignano e Valle, alla presenza dei rappresentanti delle due comunità, fra cui il Podestà di Dignano Lodo-vico Badoer 12). GUERRA CON AQUILEIA E CON GLI USCOCCHI. In questo turno di tempo, come anche più tardi, la popolazione fu travagliata da pestilenze e il Castello di Dignano soflrì per le molestie delle guerre scoppiate fra i patriarchi ed i Veneziani molto più delle altre borgate per la vicinanza di Pola. Quando la città stava per riprendersi scoppiò una nuova guerra tra Venezia e re Sigismondo d’ Ungheria, il quale venne in Istria a capo di un esercito in unione col Patriarca Lodovico di Teck, per riacquistare quanto in queste terre aveva perduto il Patriarcato di Aquileia. Non ebbe ciò che egli sperava, però riuscì a Pippo Scolari, generale di Sigismondo, di prendere Valle e Dignano (1413), che in quell’ occasione ebbe rovinato il Castello. I soldati dello Scolari furono poi respinti a colpi di cannone verso Pola ed a Parenzo 13) mentre attraversavano 1’ Istria commettendo scorrerie. Di quest’ epoca furono trovate fra i ruderi di S. Michele di Bagnole due monete d’argento 14), denari coniati sotto il governo di Lodovico secondo, duca di Teck (1412-1437), quasi a testimoniare la presenza di soldatesche patriarchine attorno al nostro castello. Nelle guerre fra 1’ imperatore Massimiliano lei Veneziani, durante la Lega di Cambrai, Dignano pure dovette portare il suo peso. Massimiliano per scendere in Italia con 1’ idea di incoronarsi re, muove contro 1’ Istria, spingendo i suoi soldati fino a Pola. Cristoforo Frangipane guerreggiava con truppe imperali sul Carso e nell’ Istria. Scorre con 500 cavalli la penisola, deva- 8