dalla strada ove giaceva morto e fu portato nella cattedrale Negli Atti e memorie (a. XV p. 313 e segg.) si legge ancora : Questi fatti sono forse da attribuirsi alla banda del famoso Filippo Zuppanovich che nel 1647 arrivava da Meriche, nel territorio turco, un morlacco, che accolto tanto benignamente in Altura coi 430 suoi dipendenti e che poi per le sue gesta e misfatti (assalì a mano armata il conte Andrea Gritti) il Capitano di Raspo lo bandì da Pola e dalla polesana, ma i suoi misfatti si moltiplicarono e fu condannato a morte ". Gli istriani tutti si distinsero per valore ed ardimento negli anni che corrono tra il 1530 e il 1620 nelle ostilità sorte tra Venezia e l’Austria a causa degli Uscocchi. Molti sono gli episodi di eroismo istriano e fra tutti basti accennare a quello di Gasparre Galavani che si fa scorticare vivo dalle belve uscocche prima di mancare fede a S. Marco, col lasciar inalberare a Fia-nona la bandiera dell’Austria. Le soldatesche arciducali, commiste agli Uscocchi ed agli Ungheri, sbarcano nel 1615 nell’ Istria menando ovunque strage e rapina. Saccheggiano Pola, incendiano le case e fanno ricco bottino. Sono 700 fanti e 50 cavalli. Anche le ville del territorio di Dignano vengono incendiate. Gli arciducali, con le masnade croate assalgono Dignano, ma il presidio e la cernida paesana li sconfiggono e mettono in fuga. Nei pressi di Dignano il nemico lascia oltre 200 morti, molti prigionieri e tutto il copioso bottino fatto a Pola (1616) 21). Così Dignano dopo il pericolo visse all’ ombra del suo Castello e progredì per 1’ attività dei suoi abitanti nel dissodare terreni in modo che nell’ anno 1669 il provveditore della Repubblica Agostino Barbarico, in un viaggio d’ispezione potè rilevare e riferire alla Serenissima che Dignano “... è luogo... con gente civile...“ 10