DOLCEZZA AUTUNNALE È primavera; non è che maschera la tua nube, o pomeriggio d’autunno! L’aria è così tiepida, dolce, armoniosa! Tremola al vento sul tiglio la fronda, che gialleggia, e caldo e morbido come grigio velluto è il tuo cielo coperto di nubi. Meditabondo, sulla sommessa cornamusa trillando, dopo il corno dell’estate, tu giungi, e roggia ti copre veste di morbide foglie. Già volge al tramonto il tuo sguardo, e la pioggia che tacita scende, bacio su labbro, è leggera, umida e tiepida. O tristezza d’autunno, che spera primavera! Volo silente di foglie cadenti, danza di farfalle nella penombra della sera! Tremolano tristi le fronde del faggio, nel profondo oscuro cresciute del cielo, dolce rosseggiane. Anche il dolore è oggi sì diverso, ti guarda come vecchio buon amico, che per comprendere non occorre ti parli. Accompagnami tacita, o Melanconia, e ricrei il mio cuore, pigro alla gioia, il tuo mite silenzio. 6. — G. Sirola, Amore e dolore di terra magiara.