- 39 - O musica di casa lontana, o canto d’oro, sii benvenuto! Chi sei e donde ad un batter d’ala vieni, che già subito come una fata dilegui? Parigi? Berlino? Vorrei cercarti, sono in ritardo; il movimento che ti scopre, già t’ha portato lontano nel folle suo impeto, avidamente, come nella notte si perde la voluttà del peccato diletto. Nel folto dei suoni immortali un suono è sparito, di lontana commozione anonimo ricordo, suono di sommerse campane, balenante parola d’un morto, e sotto il roteante cielo ciò che rimane del solitario triste mio canto.