Manzoni si fece dovere di accertarsi se il dono fosse degno della M. Sovrana. A tale effetto fece esaminare la piccola collezione da valenti numismatici e poi trovò il modo di farle giungere alle mani di S. M. La mattina del 29 giugno egli stesso si recò a Casa Reale, dopo le dovute pratiche, per compiere l’incarico avuto dal Mat-teissich di Dignano. Le monete erano accompagnate da una lettera firmata dal donatore ; eccola : A. S. M. VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA Presento alla M. V. per mezzo del mio concittadino signor Baldassare Manzoni Guardia d’Onore alle tombe dei Re d’Italia al Pantheon, una collezione di 30 monete trovate negli scavi che si praticano, per ragioni agrarie, in queste campagne della Venezia Giulia (Istria) e prego la M. V. degnarsi di accettarle. Se le dette monete si fossero rinvenute quando Roma dominava nell’ Istria sarebbero appartenute a Roma, invece si sono trovate nell’ epoca in cui regna la M. V. ed alla M. V. appartengono. Nelle faccie metalliche di queste monete sulla quali V. M. sa tanto bene laggere, potrà rilevare quali siano le più antiche origini di questa penisola Istriana. Coi più vivi e rispettosi ringraziamenti mi segno della M. V. umilissimo e devottissimo servitore Antonio Matteissich La presentazione semplice, umile, ma significativa, pare fosse stata gradita a S. M. perchè il Manzoni già in data 4 luglio veniva avvisato dal signor Generale Ponzio Vaglia con lettera N. 6450, che S. M. il Re si era degnato di accettare due monete di zecca veneta, rimandando le altre direttamente al donatore, non volendo privarlo, essendoché S. M. possedeva già gli altri esemplari delle monete romane. Così il Matteissich riceveva a Dignano 1’ astuccio restituito dalla Reai Casa con i ringraziamenti sovrani in un autografo di S. E. generale Ponzio Vaglia. La lettera di ringraziamento fu chiusa dal Matteissich in una artistica cornice ed in sua vita non si staccò dal prezioso documento. 92