di San Fortunato martire, trovato nelle Catacombe in Roma, reliquia che apparteneva pure al convento abbandonato. Segue T altare di Sant’ Anna, di marmo bardi-glio nero, venato e di pietra nostrana. La pala è opera di Avenerio Trevisan, dignanese, autodidatta. In questo quadro egli dipinse il ritratto suo e quella della moglie. Davanti alla pala trovasi, racchiusa in cornice dorata, una pittura di buon effetto plastico, rappresentante San-t’ Antonio di Padova, eseguito da Gaetano Grezler, pittore accademico, del quale si dirà poi. Il quarto altare è nella cappella del SS. Sacramento. L’ Altare è di marmo rosso e così il ricco tabernacolo proveniente da Venezia. La porticina del tabernacolo è di argento (1932) ed è opera del dilettante Gualtiero Nassiguerra da Trieste. E’ un lavoro galvanoplastico in bassorilievo, raffigurante, sopra un fondo di spighe di grano e tralci di vite, una grande croce con al centro 1’ Agnello Immacolato ed alle estremità i simboli dei quattro Evangelisti. La porticina, escluso il telaio d’incasso, ha 1’ area di circa 10 dcmq. e il peso di due chilogrammi con lo spessore del metallo di circa mm. 2. Il Nassiguerra va ricordato sia quale ideatore del disegno, ed esecutore del modello in gesso, sia come tecnico per la riproduzione dell’ oggetto in argento. L’osservatore, per quanto poco se ne intenda in tal genere di lavoro, viene subito colpito, a parte 1’ originalità pregevolissima della composizione, dalla straordinaria finezza del lavoro, al punto di restare sorpreso pensando al metodo seguito dal paziente artista per giungere a tanta perfezione e finitezza. Si potrà bensì obbiettare che la precisione del lavoro metallico è ottenuta in virtù del processo elettrolitico, ognuno deve però convenire ed ammettere le grandi difficoltà del lavoro di incisione per realizzare il modello in gesso. La cappella è chiusa da una balaustrata di marmo bianco con colonnine di marmo rosso veronese. 11 tutto ... 161 ... u.