Le tre navate erano sostenute da pilastri ed archi a tutto sesto. Ora la chiesa è limitata nello spazio della navata centrale, senza 1’ abside. Gli avanzi dei muri e quelli delle tre absidi semicircolari si vedono bene ancora all’ esterno e furono sterrate e messe a nudo durante il tempo della guerra. Il tetto a due spioventi è coperto dalle solite lastre calcaree disposte ad embrice ; lungo la spina del tetto esse sono sostituite da tegole. Il soffitto, a cavalletto, è formato da mattonelle dipinte a rombi. L’ altare è di legno intagliato, forse del ’600, guasto nella indoratura con le statue di S. Quirino, S. Lorenzo e di S. Biagio, mentre nello sfondo è una Madonna dipinta ad olio. La chiesetta è preceduta da un elegante porticato a due spioventi coperti da tegole, sostenuto da pilastrini congiunti da archi. I pilastri poggiano sopra un basso muricciuolo. Nel nostro Comune questa chiesa è nota a tutti, perchè sita in un punto saliente della strada regionale Pola-Trieste, alle radici del Castelliere Montorsino. E’ visitata ogni anno nel secondo giorno delle Rogazioni. Settanta anni fa la chiesa veniva officiata per la comodità degli abitanti di Roveria. Il suo Cappellano aveva residenza a Dignano. Scadde però questo privilegio quando la villa Iursici divenne il centro della plaga di Roveria ed ebbe la sua chiesa con il suo Cappellano stabile. Il titolare della Chiesa, S. Quirino, aveva una volta largo culto nell’ Istria e si commemorava ogni anno (4 giugno) il Santo con un officio speciale. La storia narra che S. Quirino fu Vescovo di Siscia (odierno Sissak - Croazia) e che sotto Diocleziano (304) morì martire. Fu gettato nel Danubio, con una macina al collo. Il suo corpo trovasi ora nella Basilica di S. Maria in Trastevere a Roma. Alla vista di qualche rovina di Chiesa, di cumuli di pietre, di resti di muri sparsi nella campagna il po- ... 193 ... 13.