LA CITTA’ NELLE VIE, NELLE ANDRONE E NEI CAMPIELLI Chi scende alla stazione della ferrovia di Dignano ed infila il viale Regina Elena ombreggiato da mori papiriferi, dopo cento passi imbocca la lunga e larga via VITTORIO EMANUELE III ossia la “ Calnova “ di veneta memoria. Questa strada forma la spina dorsale dell’ allegra cittadella di Dignano. Chi vuole abbreviare il percorso per arrivare al centro della via Vittorio Emanuele III, subito dopo il viale della stazione, deve infilare la scorciatoia “ Santa Lucia “ dalla quale si entra nel BORGO SAN MARTINO per sboccare mediante il “ Portico di San Martino “ nuovamente nella via Vittorio Emanuele III che congiunta alla MERCERIA mette fine nella PIAZZA D’ITALIA. Una volta piazza del Castello, poi la piazza maggiore *) sull’ area della quale sorgeva nei secoli passati 1’ antico castello dei Rettori Veneti. Esso dopo aver servito a difesa di Dignano, di Pola e di Valle nelle guerre, specie fra Patriarchi e Veneziani, rovinato, venne in parte poi riattato e reso a sede dei Rettori veneti, quindi poi demolito nel 1808 per volontà del Dott. Giovanni Andrea Dalla Zonca, perchè cadente, per dare a Dignano una piazza centrica e spaziosa. Così si ebbe la piazza del Castello cordonata con pietre, a losanghe, a rettangoli, a rombi e cerchi, bene concatenati con armonia di linee, mentre lo spianato di fianco la vecchia Grisa, veniva eseguita nel 1826. 41