Ed ora non più così, la vita moderna pulsa anche nella campagna. La donna abbandonò la semplicità, il nuovo popolo ignora le leggende, trascura le tradizioni e cambia il modo di vivere. La rocca e 1’ aspo, il telaio e le zerne sono cose dimenticate nelle favole e fra le curiosità coreografiche scesero pure le maniche di broccato di tessuto policromo, le brasar ole rabescate, il copìto i tremuli, gli orecchini a filograna e i graziosi perusìni. La vita quieta delle Georgiche sparì, subentrando un vivere più movimentato verso altri orizzonti, ove non arrivano più le stornellate leggiadre od argute cantate nella quiete della sera sotto i balconi delle graziose fo-rosette o nelle nozze caratteristiche ad accompagnare il ballo la “ furlana “. La gonna nera di gurgan sparì, per lasciar posto al vestito pieno di eleganza ed attillato, alle calze di seta leggere e sottilissime. * ❖ * Anche se non voglio ricordare gli episodi delle elezioni comunali, e le lotte tumultuose delle elezioni dei deputati al Consiglio dell’ impero, non posso però dimenticare un fatto che commosse tutta la provincia ed in ogni comune ebbe una ripercussione da inviperire F animo contro la tendenza slava che governava e dirigeva il timone contorto verso la repressione degli italiani nei ministeri di Vienna. Intendo ricordare ancora l’anno 1894 quello delle tabelle bilingui di Pirano, la città di Tartini, attentato mostruoso del Governo alla nazionalità avita istriana (14-10). Il giorno 5 novembre 1894 fu imposta sul Palazzo del Giudizio di Pirano la tabella bilingue mentre i cittadini tenuti a bada dalla sbirraglia fremevano d’ ira e di odio. La Piazza Tartini era tenuta occupata dalla truppa come dalla truppa era circondato anche il palazzo 73