- 71 - VIOLA APPASSITA Viola appassita in un ardente mattino è questa fanciulla. Amara è la sua bocca e stanca. Sorride così, che duole e di antichi sogni i fantasmi giocano intorno ai suoi occhi, d’ombra cerchiati, grandi, ma tutto ricorda il passato, quello che fu, sul pallido [viso. Pallido viso di logora fanciulla e trasfigurata. Va per la strada distratta: piange invece a casa. Confuso è il suo riso, come di povere fanciulle, che temon le offenda qualcuno, o disprezzi. Porta al collo la pelliccia di lepre, perchè all’occorrenza protegger si possa, anche perchè le risalti la testa, e per poterla tenere dinanzi, oppure per mordervi [dentro. Sofferto ha tanto, poco o nulla gioito, la ingannarono e via la gettarono in un canto. Ora ha trentatrè anni. Come Gesù Cristo, allora quando lo misero in croce.