* * * E qui voglio ricordare 1’ eterna lotta degli studenti nostri per avere dal governo PUniversità italiana a Trieste, lotta cui prendeva parte il popolo con cuore ed entusiasmo, conscio di non dover farsi strappare un diritto nazionale, custodito dalla Lega Nazionale. I nostri vecchi, ricordo Francesco Bradamante, Pierantonio Vittori, Piero Sbisà, Antonio Bradamante, accorrevano tutti a frequentare specialmente 1’ Università di Padova e là vivevano assimilati come membri di una stessa famiglia nello studio e nella vita gaia di quei tempi. Negli ultimi anni il poeta Fusinato e 1’ Aleardi affascinavano con i loro canti e con le loro satire mordaci i fratelli istriani nel cui cuore vibrava la corda dell’ amore e del dolore dell’ e-poca. Dopo Lissa e Bezzecca, 1’ Università di Padova non fu più con noi. Lo studente istriano si vide privato del diritto di poter studiare nella propria lingua materna e doveva perdersi nei labirinti scolastici di Vienna e Graz. Ma la dieta di Trieste, dell’ Istria e di Trento chiedono con petizione al Governo di poter appagare il desiderio degli italiani delle provincie soggette all’Austria, ma il Governo fa lungamente il sordo poi scioglie la Camera ove si voleva combattere a ferri corti nel 1884. Fra gli studenti si fa poi dell’agitazione mediante i loro circoli, questi vengono minacciati e disciolti, come si scioglie la Dieta dell’ Istria a causa delle discussioni vivaci sulla lingua (1895). Ma il cuore della Nazione palpita sempre di vita e si scopre a Pirano il monumento a Tartini, opera di Dal Zotto (1896), a Trento il monumento a Dante (di Zocchi) con grandi feste e dimo-rtrazioni di italianità. Il Governo escogita nuove repressioni e la Dieta istriana, a cominciare dal 1898 deve radunarsi a Pola anziché a Parenzo per sottrarla dall’influenza delle ombre della Dieta del Nessuno. Non è così : non si dorme e nelle elezioni politiche di Trieste il partito liberale ita- 77