BABITS MIHALY Michele Babits, nato nel 1883, è il maggiore poeta lirico magiaro vivente; insigne traduttore di Dante, romanziere e critico, è considerato, dopo la morte dell’Ady, come il maestro della nuova generazione di poeti. Artista finissimo, da una poesia fantastica nel suo inizio, evocatrice anche di scene e figure del mondo antico, tendente ad una virtuosità esteriore, è asceso ad una visione del mondo e delle cose più ampia di quella dell’Ady e più armoniosa, più latina, dove non sappiamo se più ammirare la bellezza o la profondità del concetto, poiché in tale multicorde lirica, la fusione della parola, dell’immagine col concetto è perfetta. Egli cerca la poesia nella realtà che gli sta d’intorno e vi si immerge, e reagisce con alto senso di umanità a tutto ciò che offende l’anima sua di uomo e di magiaro. Nobile cuore di poeta, spirito solitario, che, quando giunge sino a lui, come fluttuare di mare sulla spiaggia, l’onda del male, che s’abbatte all’intorno sui suoi simili, si sente loro fratello ed esce dalla sua solitudine per dire una parola di amore e di pace, per essere il nunzio d’un mondo migliore.