due templi, V uno in onore della Dea Istria e V altro della Fortuna. *Queste lapidi furono trovate a Pedena, in Albona e a Rovigno. Pure Tito Statilio Sissena Tauro, istriano, fu legato di Augusto nella guerra dalmatica anzi in sostituzione d9Augusto diede fine alla guèrra stessa. Dopo la morte di M. Agrippa fu consigliere d9 Augusto e proconsole in Africa. In Roma abitava nella casa di Cicerone. Sesto Palpellio, pure istriano, fu da Augusto creato comite, che è quanto dire suo accompagnatore assistente e fu innalzato alla dignità di legato e di proconsole. Questi ed ancor altri istriani ebbero l9 onore di illustrare V epoca di Augusto partecipando delle sue vittorie e di esultare dei suoi trionfi, ed è perciò che dopo duemila anni ancora l9 Istria ha il vanto di proclamare la sua romanità, per aver dato a Roma personaggi “che nella repubblica occuparono la prima dignità e i primi onori con tanto splendore (Vedi Pietro Stancovich, Uomini distinti dell’Istria, Capodistria, 1888). 2) Lascio le osservazioni del Dalla Zonca e del Luciani nello articolo “ Dignano " nell9 Istria del Klander, A. IV, 1849, n.ro 35-36 e denuncio come curiosità storica, bella ed ingegnosa, questa tradizione che vive costante fra il popolo essere il nome Dignano derivato dal verbo “DignàJJ. La desinenza “no” potrebbe essere stata applicata per analogia con altri numerosi nomi del paese, che così terminano. 3) Confronta G. A. Dalla Zonca nei n.ri 35 e 36 dell9Istria del Kandler. 4) Dal discorso del defunto podestà Giovanni dott. Cleva, pronunciato nella seduta della rappresentanza comunale di Dignano dd. 10 novembre 1910, nella quale si inaugurava il nuovo palazzo del comune. Il Manzioli dice: ... Vanno 1330 la terra di Rovigno si diede a vene-tiani, et Vanno seguente 1331 Dignano andò alla devotione della medema republica veneta (l. Arch. diplomatico Trieste). 5) Annali istriani del secolo XIII, nel periodico “ La Provincia " Capodistria, A. XV, 1881, n.ro 6. 6) G. A. Dalla Zonca, nell9 op. citata. 7) Bernardo dott. Benussi, Storia di Rovigno, 1888, pag. 65. 5) Carlo Defranceschi, L’Istria, note storiche, pag. 189. L9 antagonismo commerciale tra Venezia e Genova, repubbliche queste che si contendevano il predominio del Levante, fu anche funesto per l9 Istria, la fida provincia di Venezia. Paganino Doria comandante della flotta genovese riversò il suo furore sulle città marinare istriane. In aspro combattimento fu presa Parenzo, saccheggiata, distrutta. Per più colpire il popolo, i genovesi tolgono dalla Basilica (16-8-1354) i corpi dei vescovi SS. Mauro ed Eleuterio e li portano trionfalmente ■a Genova il 4 nov. 1354. Dopo 579 anni di viva attesa, di ardente 35