del Mediterraneo e dell’ Oriente. Non è il trullo di Alberobello che arieggia il murago sardo. Chi sa quando mai pervenne a noi questa architettura e per quali vicissitudini storiche si è spinta in una zona etnica così lontana. Al riguardo è degno di particolare interesse il fatto che in alcuni tumuli preistorici dell’ età del bronzo dell’ altipiano di “ Paravia 44 (Barbariga) e dei dintorni di Pola, è stato trovato nel loro interno un muretto circolare a secco uguale a quello delle casette (casite) rurali. Si deve quindi presumere la “ casita 44 un residuo dei preistorici castellieri. Nella nostra campagna, oltre a quelle che vengono costruite giornalmente, se ne trovano pure di antichissime e di costruzione massiccia, come quella dei “ Busi de Braghenegre 44 che all’ ingiro del suo muro ha una scarpa di cinquanta centimetri di spessore. E’ grande, con una porta spaziosa e comoda, con le feritoie o “ spie “, col focolare fornito di sedili di pietra ai lati, coperta con largo tetto in aggetto, formato da forti lastre calcaree, chiuso da un vistoso “ pimpignol44. Appresso alla “ casita 44 tutta avvinghiata da grosse edere e da flessibili vitalbe, si erge maestosa una quercia secolare. La tradizione vuole che la pianta al tempo della costruzione della “ casita 44 fosse stata un sottile arboscello, ora il suo tronco rugoso è colossale. Il nostro agricoltore, affezionato alla sua “ casita 44 la colloca in ogni suo podere : In essa si ripara dalla pioggia e dalle improvvise intemperie mentre lavora nel campo, “La piova vignarò sula, sulita, “ la bagnarò al me’ ben eh’ a si in casita ; “ la piova vignarò sula sulagna, “la bagnarò al me’ ben eh’a si in campagna44. E vi passa i meriggi soffocanti dell’agosto in attesa della frescura che gli permetta di riprendere qualche lavoruccio abbandonato ; altre volte vi sta a guardia di 56